Ci troviamo in rete?
Gennaio 24, 2006 in Technology da Redazione
Ogni sera migliaia di persone si attaccano al loro PC per giocare in Multi-Player e chattare insieme. Nel Nord Europa anche a scuola…
Devo essermi perso qualcosa. Devo essermi addormentato per quei 10 o 15 anni di troppo che hanno permesso alla tecnologia di superarmi o addirittura di doppiarmi.
Le mie esperienze ludiche passate sulla tastiera cercando la giusta combinazione di tasti per catturare il tal tesoro o per battere il mostro di turno, all’ombra delle ultime produzioni, hanno lo stesso gusto nostalgico che potrebbero avere i film del grande Ray Harryhausen riproposti a mio figlio di 7 anni abituato ai prodigi della computer animation.
Si chiamavano MUD (multi user dungeon) ed erano interfacce testuali attraverso le quali gli utenti iscritti, utlizzando comandi particolari o sequenze di tasti, potevano interagire con la comunità che condivideva quel mondo o quella particolare stanza.
Erano quello che oggi viene definito invece MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Games) un difficile acronimo dietro il quale si nasconde l’esatta descrizione di questi mondi.
Popolati da decine di migliaia di utenti, meglio definibili come personaggi, utilizzano ambientazioni particolarmente dettagliate, proprio come i loro predecessori, spingendo però l’acceleratore sull’aspetto grafico che avvolge il giocatore dal momento che quest’ultimo si presenta in rete collegandosi ad un server.
Eh si! Il personaggio non risiede più in locale, perdiamo questa accezione del termine, poiché la creazione del nostro alter-ego sta proprio sul server centrale, vero e proprio motore di tutto il gioco.
Dopo il primo collegamento che solitamente si associa all’immancabile creazione del proprio personaggio, il giocatore è libero di passeggiare all’interno di questi mondi paralleli, lieto di essere visto da tutti i suoi simili come lui preferisce essere riconosciuto. Barbaro o chierico, Jedi o maestro di Gilda, violento o saggio meditatore, tutti simulano quello che poi magari non sono ma lo fanno perché questo è proprio il bello del gioco.
Esistono 2 filoni sostanzialmente differenti all’interno della stessa classificazione, a volte anche all’interno della stessa ambientazione, quelli che normalmente vengono definiti MMORPG o Server Real GDR e i MMORPG PvP.
I primi esaltano l’aspetto interpretativo spingendo i giocatori a formare gruppi di avventurieri ai quali vengono proposte vere e proprie quests dal server locale per voce di un personaggio “non giocante” guidato dall’intelligenza artificiale alla base del gioco.
Gli ultimi sono vere proprie arene dove i personaggi sono liberi di sfidarsi a singolar tenzone utilizzando ognuno i poteri o abilità che li differenziano.
Tutto questo mirando alla crescita del proprio personaggio che livello per livello cresce di esperienza e man mano acquista peculiarità nuove e poteri sempre maggiori fino a raggiungere uno stadio di semi-divinità o di aura invincibile che aiuterà a creare leggende per i più novizi che iniziano a muovere i loro primi passi in questi nuovi mondi paralleli.
Appunti di gioco
I giochi in rete stanno diventando la mania del momento.
Ogni sera migliaia di persone si attaccano al loro computer per giocare in MULTI-PLAYER e chattare insieme.
Negli USA questo fenomeno è diffuso ormai da tempo ed in alcune zone del Nord Europa, addirittura alcune scuole hanno adottato il gioco.
Scegliete il gioco che si preferite e poi… il gioco è fatto… Sarete entrati anche voi nel mondo dei MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Games)
Uno sceglie un ruolo (dal guerriero al barbone) ed entra in partita. Le prime volte sarà difficile, ma poi non vi staccherà più nessuno.
di Massimo Campolucci