Colonia Sonora: 18-23 luglio
Luglio 19, 2005 in Spettacoli da Claris
In Colonia i ragazzi giocano a nascondino spesso, in questa penultima settimana di Colonia Sonora gli organizzatori giocano invece a svelare sorprese della nostra musica e a proporci qualcosa già noto e rivelato, che però ha sempre perle di novità da regalare per sorprendere. Come i continui ringraziamenti dei cantanti agli organizzatori di Metropolis, per lo spazio musicale, fisico, per il feeling che si crea immediatamente col pubblico.
E così, in mezzo alla settimana abbiamo Elio l’intramontabile e i fenomeni Bandabardò, ma accanto, ad aprire e chiudere: la notte degli incubi (con Hatefable, My Craving, Madbox, B-Low), l’unico tributo del programma, dedicato al periodo migliore dei Queen di Freddie Mercury, la Paranza Del Geco, bravissimi visti di sfuggita all’inaugurazione di Tilt Festival l’altro mese e i veri caposcuola della scena punk rock odierna, che riversano in un concerto al fulmicotone musica e testi senza compromessi.
Tutto iniziò al Liceo Einstein di Milano tra il 1975 e il 1980; nella stessa classe erano iscritti Elio, Luca Mangoni e Marco Conforti (fratello di Tanica ed attuale produttore del gruppo). La prima formazione, che si esibisce nel primo concerto tenutosi nel luglio 1980 alla festa del CAF San Siro davanti a un pubblico di una decina di pensionati, è composta da Elio (chitarra e voce), Cortellino (basso) e Zuffellato (batteria). A Cortellino succederà Chiosco e poi Scaffale, fino all’arrivo nell’85 di Faso. Zuffellato lascerà il posto a Cosma e poi, dall’entrata di Rocco Tanica nel 1982 fino all’arrivo di Christian Meyer nel 1988, il “posto” scompare, sostituito dalla più economica e meno ingombrante Drumulator di Rocco Tanica.
All’inizio Elio, oltre a cantare, è anche il chitarrista del gruppo poi, quando nell’84 arriva una delle migliori chitarre rock della piazza milanese, Cesareo, preferisce dedicarsi a fare il frontman a tempo pieno con misuratissime incursioni di flauto traverso.Nel 1988 entra nel gruppo Feiez; canta, suona le percussioni, il sax, la chitarra, fa ridere, il tutto a livello Elio e le Storie Tese (cioè altissimo): il sogno di ogni band sulla faccia della terra, durato dieci anni, grazie Feiez. Nel 1992, all’inizio per volontà di Elio e, ben presto, per acclamazione, entra a far parte della band (pur rimanendo, come dice Elio, “un artista a sé”) Mangoni, compagno di classe di Elio al liceo, che viene chiamato a fare se stesso sul palco (un pirla, icona definitiva del pirla che è in ciascuno di noi) pur essendo nel frattempo diventato marito e padre amorevole nonché stimato architetto. Ultimo arrivato, nel 1999, Jantoman o, come sempre più a furor di popolo sembra accreditarsi, “Uomo” che, in simbiosi perfetta con Rocco Tanica, condivide le numerose e complesse parti di tastiera e costituisce il “polo tecnologico” di Elio e le Storie Tese, in continua dialettica con il versante “analogico” di Faso, Meyer e Cesareo, i performer puri del gruppo.
Ora Elio è/sono dei miti…, uno dei pochi gruppi che non solo vengono canticchiati, ma le cui frasi sono battute da cult in quasi ogni ambiente giovane… quanta strada dai concerti al Magia di Milano del 1983 all’estate 1990, quando esce il singolo “Giocatore mondiale” (con Pierangelo Bertoli) contenente anche il brano “Born to Be Abramo”, cover di “Born to be alive” di Patrick Hernandez.
E poi ancora al ’97, quando esce il loro primo greatest hits: “Del meglio del nostro meglio vol.1”, al 2004, quando lanciano l’iniziativa “Cd brulé”, il cui titolo esteso è “Ho fatto due etti e mezzo, lascio?”. Si tratta di un cd registrato durante la prima ora di ogni concerto, masterizzato in diretta e venduto all’uscita. Alla fine del 2004 esce il relativo greatest hits.
Enrico Erriquez Greppi, un bilingue dal passato franco-lussemburghese, convince A. M. Finaz, rampante chitarrista elettrico, a gettare alle ortiche qualsiasi amplificatore o pedale di sua appartenenza. Questo per la convinzione di Erriquez che sarebbe bello e divertente portare su un palco la stessa atmosfera di festa che si instaura nelle “cantate tra amici”, momenti magici in cui stonati e intonati uniscono le voci in canti senza fine. Altro classico delle suonate tra amici è che spunta sempre un ‘bonghettaro’! Ecco dunque Paolino alle multi-percussioni, soprattutto djembe e bonghetti, veri simboli del mondo fricchettone. Seguono a ruota la terza chitarra acustica (Orla), il contrabbasso stradaiolo e francofono (Don Bachi), una batteria minimale (il giovane Nuto) ad assicurare le danze, e un fonico di fiducia (Cantax)…
Dal primo CD, “Il Circo Mangione” la Bandabardò ha fatto molta strada e molti, molti concerti, ma è sempre rimasta fedele allo spirito del primo album. Dopo il successo ottenuto (“Il Circo Mangione” vince anche il Premio Ciampi) nel 1998 esce un altro album che conferma il talento del gruppo: “Iniziali B.B.”. Nel 1999 i ragazzi registrano il primo live, “Barbaro Tour”, che esce in copie limitate. Il terzo cd, “Mojito Football Club” esce all’inizio del 2000 e riscuote il favore della critica, venendo eletto come disco del mese da Rockerilla. L’anno successivo la Bandabardò torna con “Se mi rilasso… collasso”, una raccolta di brani live più un brano inedito, “Manifesto” e nel 2002 con “Bondo! Bondo!” il gruppo si propone ancora una volta in tutta la sua ecletticità e versatilità, presentando un lavoro di grande qualità che raggiunge i vertici delle classifiche italiane per alcune settimane. L’ultimo album, “Tre passi avanti”, uscito il 3 settembre 2004, è la nuova avventura della Bandabardò.
Nati nel 1989 a Parabiago (Mi), possono essere considerati a buon diritto la punk band più famosa d’Italia. Arrivati a questo traguardo dopo molti anni di gavetta, va sottolineato anche come la line up abbia subito un solo cambio in 15 anni di presenza sui palchi, a conferma della solidità granitica della band. Attualmente la formazione è composta da Cippa (voce), Flaco (chitarra), Paletta (basso), Noyse (chitarra) e Gagno (batteria), che da Falso, l’ultimo album, ha sostituito Mastino.
Musicalmente, la band cerca sonorità grezze e furenti che rivelano peraltro una tecnica eccellente ed una creatività – soprattutto nei testi – fuori dal comune.
I Punkreas realizzano il loro disco d’esordio autoprodotto nel Dicembre 1990 con il demo “Isterico”, contenente il singolo, “Il vicino”, diventato presto anthem dello ska core italiano. A Isterico seguono molteplici esibizioni live e l’LP, “United Rumors of Punkreas”, eccellente predecessore del forse miglior album della band, “Paranoia e potere”.
Nel 2000 il gruppo pubblica “Pelle” con distribuzione Universal: è questo il primo disco della band a trovare una collocazione tra i principali canali di distribuzione discografica italiana. Il 2002 è l’anno di “Falso”, un album che in sé racchiude un pizzico di ska, reggae e molto rock in più del solito. Dal lavoro viene estratto il singolo “Canapa”, il cui video viene prima rifiutato dalle TV e trasmesso solo successivamente in versione censurata.
In sintesi:
NIGHTMARE’S SUMMER NIGHT: Hatefable, My Craving, Madbox, B-Low
INGRESSO GRATUITO
Elio e le storie tese
INGRESSO 8 €
After show: Dj Diba + guest
BANDABARDÒ
INGRESSO 5 €
MERQURYBAND: l’unico tributo del programma di Colonia Sonora è dedicato al periodo migliore dei Queen di Freddie Mercury.
INGRESSO GRATUITO
PARANZA DEL GECO: il gruppo studia e rielabora in chiave contemporanea musiche e canti tradizionali del Sud Italia.
INGRESSO GRATUITO
PUNKREAS
INGRESSO 5 €
di Claris