Cristina Donà per traspi.net
Gennaio 14, 2004 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Inspiegabile capire come mai un artista del calibro di Cristina Donà non riesca ancora a trovare la strada del grande successo. Troppo spesso snobbata dai network nostrani ha sempre sfavillato album eccellenti, ricchi di arie internazionali e conditi da testi che letti assurgono a vere poesie, tanto è che la “nostra” nell’ottobre del 2002 è stata insignita del Premio Grinzane Cavour. A dispetto del poco successo italico la Donà si è sempre presa grandi rivincite nella “made in england” basti ricordare che nel 1997 il suo disco “Tregua” fu programmato costantemente dalla BBC e nello stesso anno il mito Robert Wyatt voto il suo album nel prestigioso mensile “Mojo”. Nel 2001 fu invitata, e partecipò, al prestigioso “Meltdown Festival” alla Royal Festival Hall di Londra insieme a grandi artisti tra cui David Gilmour dei Pink Floyd.
Adesso, c’è da scommetterci, il suo terzo album “Dove sei tu” (Mescal) che uscirà in lingua inglese a Marzo 2004 volerà nei piaceri degli inglesi. Prodotto dall’ex Cousteau, Davey Ray Moore, l’album “inglese” sarà distribuito dalla Rykodisc oltre che in Inghilterra in tutto il resto d’Europa, Canada, Brasile e Australia. Già la versione italiana, uscita alcuno mesi fa, rappresenta quanto di meglio si voglia ascoltare in quanto a eleganza e raffinatezza nel rock alternativo. Un album fuori dagli schemi dove musica e testi si miscelano nell’aria raggiungendo sonorità internazionali. La sensibilità della Donà ben espressa nella sua musica ne fa vera essenza per chi cerca qualcosa di più della semplice canzonetta. Giovedì sera 15 gennaio, alle ore 21.30, l’artista sarà in concerto a Torino, all’Hiroshima Mon Amour, in via Bossoli 83. Aprirà il concerto Cesare Basile che suonerà alcune canzoni tratte dal suo ultimo album “Gran Calavera Elettrica”.
Dove sei tu è il titolo del tuo ultimo album ma dove si trova Cristina Donà?
Me lo chiedo sempre. Mi sento molto più sulla terra come non sono mai stata, sono molto presente nei confronti di me stessa. E’ importante essere presenti a se stessi.
Hai registrato un importante cover che è “Wuthering Heiths” di Kate Bush, che sarà contenuta nell’album in lingua inglese che uscirà a Marzo ma nei concerti canti anche Battisti e tu mi sembra che sei una Battistiana.
Assolutamente si, amo Lucio Battisti, credo che nel panorama italiano una delle nostre punte di diamante sia proprio stata l’unione di Battisti e Mogol, due anime straordinarie che ci hanno dato moltissimo.
Nel tuo disco si parla di un giardino fatato dove ci sono mille incontri.
Ma, è un po’ una metafora dell’anima, io cerco di abbellire la mia anima ogni giorno e se non lo faccio allora cerco di capire chi c’è la più bella della mia così vado verso di lui o lei. E’ una lezione che credo si debba imparare ogni giorno perché siamo in un periodo storico abbastanza difficile e ognuno di noi deve fare qualcosa di positivo.
Caratteristica di “Dove sei tu” è la produzione affidata a Davey Ray Moore, come ti sei trovata?
Molto bene, lui è un personaggio incredibile sia come musicista che come produttore che come uomo. E’ molto simpatico con un umore sempre positivo poi ha un bagaglio musicale importante visto che ha lavorato con artisti come i Church. E’ stato molto stimolante lavorare con lui.
A marzo uscirà la versione inglese del tuo disco.
Si è vero, con Moore quest’estate ci siamo rintanati in casa, durante le pause del mio tour estivo, e abbiamo registrato le tracce. Davey mi ha aiutato molto per arrivare ad avere una pronuncia il più inglese possibile, comunque mentre mi spiegava la pronuncia di alcune parole ci siamo fatti anche tante risate visto che le trovavo strane e buffe da pronunciare.
Ma la musica per te cos’è?
La musica è magia ma è anche una delle cose più concrete e positive che mi fanno stare bene e fanno stare bene tante persone.
di Gino Steiner Strippoli