Da Carracci a De Chirico
Febbraio 8, 2010 in Arte da Redazione
Per il ciclo Tesori nascosti. Capolavori d’arte in Piemonte, la Fondazione Accorsi, in collaborazione con il Comune di Ivrea e la Fondazione Guelpa, presenta, nella sala dei pannelli cinesi del Museo di Arti Decorative, una ventina di opere scelte dalla collezione Croff di Ivrea.
La storia della collezione che il mercante milanese di stoffe e di arredi Abdone Croff mise insieme fra la metà degli anni Trenta del Novecento ed il 1946, anno in cui morì prematuramente a causa di un incidente stradale in cui persero la vita anche la moglie e il figlioletto, è romanzesca e curiosa insieme.
Racconta di una passione artistica avvampata in età matura, violenta ed intensa, che non ebbe paura di svilupparsi neppure sotto le bombe della seconda guerra mondiale.
Nel 1946 la cognata Lucia Guelpa entrò in possesso dell’enorme patrimonio della sorella Adele e del cognato e nel 2003 nominò il Comune di Ivrea erede dei propri beni.
La raccolta comprende una cinquantina di dipinti e disegni, fra i quali alcuni capolavori di Giovanni del Biondo, Neri di Bicci, Bergognone, Annibale Carracci, Giuseppe Palizzi, Filadelfo Simi, Pietro Annigoni, Xavier e Antonio Bueno, Giorgio De Chirico.
L’Archivio Lucia Guelpa, inoltre, conserva sulle opere una ricca documentazione, che annovera carteggi con artisti, antiquari ed esperti d’arte coevi.
Croff trattenne stretti rapporti di amicizia con pittori come Pietro Annigoni, Antonio Bueno e Giorgio De Chirico e si avvalse per la ricerca dei dipinti antichi anche di storici dell’arte del calibro di Adolfo Venturi e Bernard Berenson, nonché dei migliori antiquari e case d’aste del suo tempo.
La collezione non appare propriamente forgiata su un preciso filo conduttore. Ma proprio la sua mancanza di sinapsi storico-critica conferisce alla raccolta modernità ed attualità: le opere sono legate dal filo rosso della ”gioia per gli occhi”, del piacere che potevano conferire – inanellate le une alle altre – ai loro proprietari. Un approccio all’arte non filologico, forse discutibile, ma certamente gioioso e vitale.
Nel contempo, la collezione, che troverà sede definitiva nel Museo Civico P.A. Garda di Ivrea, documenta sicuramente un frammento non trascurabile di storia del collezionismo del tempo: una nuova tessera, un nuovo percorso museale prende forma a testimonianza della ricchezza del patrimonio italiano.
Da Carracci a De Chirico
Capolavori della collezione Croff di Ivrea
Museo di Arti Decorative Pietro Accorsi, Torino
dal 29 gennaio al 30 maggio 2010
Informazioni:
Tel. 011.837.688
Da martedì a domenica ore 10.00-13.00; 14.00-18.00
di Redazione Arte