Dalla Luna alla Terra, Mitologia e realtà degli influssi lunari
Ottobre 8, 2010 in Libri da Gabriella Grea
Titolo: | Dalla Luna alla Terra, Mitologia e realtà degli influssi lunari > |
Autore: | Marta Erba, Gianluca Ranzini, Daniele Venturoli |
Casa editrice: | Bollati-Boringhieri |
Prezzo: | €18,00 |
Pagine: | 218 |
Con autentico stupore, adulti o bambini, ci siamo sorpresi con il naso all’insù, incantati dalla signora della notte. Chissà se la sua presenza possa davvero influire sulla vita della Terra oppure se i ritmi scanditi dalle fasi lunari sono solo il prodotto di leggende e credenze popolari.
Il testo svolge una disamina di questo campo minato, attraverso un’analisi scientifica, storica e antropologica, con il supporto delle più recenti indagini astronomiche e biologiche.
Secondo una delle credenze più diffuse la Luna piena poterebbe con sé una sorta di maledizione, fvorendo un aumento di aggressività negli individui, il cosiddetto “Effetto Transilvania”, dal personaggio di Dracula, seminatore di terrore e vittime in concomitanza del plenilunio.
La relazione tra Luna e alterazione psichica era già stata ipotizzata da Aristotele, ma fu Paracelso nel XVI secolo ad attribuire alla Luna piena il potere di provocare follia o scatenare comportamenti anomali. Su questa base nacquero termini ancora usati nei nostri giorni come “avere la Luna” espressione coniata da Piero Aretino, per indicare l’aspetto mutevole del carattere, o l’inglese “lunacy” che significa follia.
Nel 1845 il Parlamento inglese editò il Lunacy Act, che definiva “lunatica una persona che manifesta periodi di follia dopo la luna piena”, la cui presenza era considerata un’attenuante nei processi di omicidio. Uno dei criminali che beneficiò di questa bizzarra postilla giuridica fu il losco personaggio che ispirò il noto romanzo di Robert Louis Stevenson Lo stano caso del dottor Jekyll e del signor Hide (1886) .
Anche la presunta aggressività animale aumentata nelle notti di luna piena si è rivelata un falso. Nel dicembre 2000 il BMJ pubblicò due studi in proposito, che giunsero a conclusioni opposte; fu dirimente uno studio greco successivo, che – più prosaicamente- dimostrava come l’incidenza di morsi di animali aumentasse con l’aumentare del tempo libero che trascorriamo all’aperto e con gli animali domestici.
di Gabriella Grea