De Sica all’Alfieri
Febbraio 15, 2001 in Spettacoli da Claris
L’applauditissima commedia “Tributo a George Gershwin – Un americano a Parigi” è lo spettacolo in scena al Teatro Alfieri da domani al 21 gennaio, per il ciclo Fiore all’occhiello. Mattatore è Christian De Sica, protagonisti sono Lorenza Mario, Manuel Frattini, Monica Scattini e Paolo Conticini, coordinati dall’audace regia e coreografia di Franco Miseria.
Oltre ai quattro interpreti, l’eccezionale cast è completato da sedici danzatori e venti musicisti, per una messa in scena che fa rivivere Gershwin stesso attraverso la creazione di un personaggio non musicista, ma pittore che dipinge la sua musica e la fa viva davanti alle platee.
Notoriamente “Un americano a Parigi” è una composizione virtuosistica e difficile, con momenti unici quale il famoso assolo di tromba dell’Americano a Parigi, che lo stesso autore definì: “Il tema della nostalgia di casa”. In una Parigi anni ’50, un gruppo di artisti vive la sua creatività e autenticità proponendo i vari volti di Gershwin e non solo i suoi, ma anche quello del suo più fedele collaboratore, il fratello Ira, che ha scritto i versi delle sue canzoni più famose.
Il pianista, con le sue battute, rispecchia l’ironia di Ira. Il cantante invece è un’altra faccia di Gershwin. Elegante, famoso, simile a un personaggio di Fitzgerald. La fanciulla rappresenta la sua creatività, il suo rompere gli schemi, il suo continuo mutare e sorprendere. Tutti i personaggi comunque esprimono, attraverso la trama, sia recitando che cantando o danzando, il divertimento, la gioia di vivere, la felicità di agire in questo turbine di musica incantevole.
L’abilità di Gershwin nel realizzare questo musical è stata quella di presentarsi non come pianista, ma come uomo che suona il suo strumento preferito: l’Orchestra con le straordinarie ed orecchiabili melodie.
L’intento delle coreografie di Franco Miseria è stato quello di far brillare di luce propria l’abilità recitativa di Christian De Sica al centro dell’orchestra, amalgamando recitazione, canto e danza per ricreare, attraverso una storia, il senso della vita di Gershwin e soprattutto il senso della sua musica.
Gli spettatori possono immedesimarsi in una magica atmosfera, capace di suscitare emozioni in tutta la profondità dell’anima. Lo spettacolo avvolge completamente, rendendoci partecipi di un’avventura, permettendo di immedesimarci nei sentimenti ora melanconici, ora entusiasti dell’artista “emigrante”.
Per capire la grande popolarità di George Gershwin (1898, New York), bisogna considerare la situazione politica ed economica del primo quarantennio del XX° secolo, gli anni dell’impetuosa espansione delle comunicazioni. In quel periodo, infatti, si svilupparono come non mai l’arte cinematografica, dapprima col muto e poi col sonoro (1927), nacquero il grammofono e la radio; erano anche gli anni dei primi esperimenti televisivi (1939). La sua musica così orecchiabile ed accattivante, sembrava nata per invadere tutti questi nuovi mezzi di comunicazione.
Gershwin raggiunse forse l’apice della sua produzione con un Americano a Parigi dopo i brillanti successi, tra gli altri, di Lady Be Good (indimenticabile l’interpretazione di Fred e Adele Astaire) e Rhapsody in blue.
An American in Paris, eseguito per la prima volta il 3 dicembre 1928, è il risultato del soggiorno europeo di Gershwin. Infatti a Parigi, Gershwin, attratto dalla personalità di Maurice Ravel, sperò nell’incontrarlo di ricavarne suggerimenti e consigli, ma fu vano, infatti il compositore francese lo incoraggiò nel proseguire per la sua strada elogiando l’originalità della sua musica. An American in Paris è probabilmente la sua maggior opera sinfonica.
Tributo a George Gershwin – Un americano a Parigi
Sede: Teatro Alfieri – p.zza Solferino, 4 – Torino
Date: 9 – 21 gennaio 2001
Orari: 20.45 feriali; 15.30 festivi
Biglietti: platea L. 60-65.000; galleria L. 45-53.000
Info: tel.011/562.38.00
N.B. Lo spettacolo è compreso nell’abbonamento “Fiore all’occhiello 2000 – 2001
di Claris