Dodici Casi per i Vedovi Neri
Agosto 5, 2010 in Libri da Cinzia Modena
Titolo: | Dodici Casi per i Vedovi Neri |
Autore: | Isaac Asimov |
Casa editrice: | Minimum Fax |
Prezzo: | € 14,00 |
Pagine: | 280 |
Asimov. Conosciuto dai più per i suoi libri di fantascienza, è anche un notevole giallista. A suo tempo aveva pubblicato singoli racconti gialli principalmente sull’Ellery Queen’s Mystery Magazine e, quando l’argomento poteva avere degli aspetti attinenti, su Fantasy & Science Fiction. L’autore aveva poi raccolto questi singoli lavori in una serie di raccolte, quattro. In Italia erano arrivate solo due di esse, proposte a partire dal 1982 da Rizzoli e dalla collana Gli Oscar della Mondadori. Dal 2006 a oggi, la Minimum Fax ha riproposto quei titoli e le altre due raccolte ancora inedite.
Ma perché tanto interesse? Solo perché un lavoro di Asimov, autore di indiscussa fama e grandezza? Non proprio. Il lettore non si trova di fronte a singoli racconti indipendenti l’uno dall’altro, come invece proposto da Alfred Hitchcock (ma in questo caso non sono neppure suoi, ma è una antologia di racconti gialli di autori vari scelti dal celebre regista).
Come già per i grandi maestri del giallo, Asimov propone dei personaggi di riferimento sempre presenti, e un’ambientazione d’elezione. Tra i topoi d’elezione, c’è il risolutore finale del mistero dopo che a fronte di un mistero, si è provato a sciogliere i vari nodi con una proficua dialettica e un dibattito costruttivo.
Il sipario si apre su una sala privata di un ristorante italiano. 6 personaggi, amici, tutti professionisti in campi differenti, si incontrano una volta al mese. Un appuntamento fisso per Thomas Trumbull, Mario Gonzalo, Emmanuel Rubin, Roger Halsted, James Drake, Geoffrey Avalon arricchito dalla presenza di un ospite portato da uno di loro. Questo sa solo che verrà sottoposto a un interrogatorio ma tutto ciò che dirà morirà tra le mura di quella stanza. Massima privacy e confidenzialità. Dopo un aperitivo a cui seguirà una lauta cena, inzia la “tortura” con una prima costante domanda: “Come giustifica la sua esistenza?”. Gli ospiti possono essere scrittori, crittografi, ideatori di colonie spaziali per film, divulgatori scientifici russi (curioso come la conoscenza della lingua possa a volte trarre in inganno), preti, gioiellieri…
La ricchezza e l’apparente semplicità di questi racconti catturano per il modo sempre diverso con cui si fa conoscenza con l’ospite, si apprende della sua attività lavorativa o abitudine o pensiero dal quale inizia a scaturire una sottile indagine che porta all’individuazione di un mistero, la descrizione dei fatti, il quesito madre, un’indagine che corre tra una sigaretta e un po’ di brandy, tutto attorno a un tavolo. E quando sembra di essersi arenati interviene Henry, colui che, avendo ascoltato con attenzione tutto il dibattito, con qualche domanda aiuta a fare luce e trovare la strada che porta all’uscita di un immaginario labirinto.
Una lettura piacevole e che arricchisce il lettore per la documentazione che spesso correda un dialogo o profila un personaggio. Al termine del racconto, lo stesso Asimov ci racconta qualche aneddoto o spiega come è nata quella singola idea. E quando si chiude il libro, ci sembra di avere degli amici in più!
Piccola curiosità. Asimov faceva parte di diversi circoli tra i quali il BSI, Backer Street Irregulars (legato a Sherlok Holmes) e il Trap Door Spid. E’ proprio a quest’ultimo che è ispirato il club dei Vedovi Neri, come anche la caratterizzazione dei personaggi che animano il libro.
Geoffrey Avalon (L. Sprague de Camp)
Emmanuel Rubin (Lester del Rey)
James Drake (Dr. John D. Clark)
Thomas Trumbull (Gilbert Cant)
Mario Gonzalo (Lin Carter)
Roger Halsted (Don Bensen)
di Cinzia Modena