Eiffel 65
Novembre 30, 2001 in Spettacoli da Gino Steiner Strippoli
Se qualcuno avesse detto all’illustre signor Eiffel, “un po’ di tempo fa…”, che il suo nome negli anni 2000 avrebbe capeggiato una qualsiasi classifica grazie a tre torinesi, be forse l’illustre ingegnere avrebbe guardato costernato ed esterrefatto il suo interlocutore!
Però non siamo qui a scrivere e osannare la Statua della Libertà o la Tour Eiffel ma semplicemente tre ragazzi di Torino che nel giro di due anni sono arrivati in cima al mondo con la loro musica, il loro elettropop: gli Eiffel 65 in concerto questa sera in piazza Castello in occasione di Olympic Vision, lo spettacolo che festeggerà il Logo delle Olimpiadi invernali del 2006, e che rappresenta il primo evento ufficiale delle Olimpiadi.
Il loro precedente hit “Blue” ha invaso letteralmente le classifiche americane, e ben sappiamo come sia difficile entrare con successo in un mercato cosi’ difficile. Dodici i milioni di dischi venduti in tutto il mondo, in pochissimo tempo, nell’arco temporale di due dischi! Incredibile ma vero, e cosi’per Massimo Gabutti, Maurizio Lobina in arte Jeffery Jey e Gabry Ponte è iniziata una splendida avventura meta e sogno per molti artisti. Imprevedibili, divertenti e simpatici con la loro voglia di far ballare attraverso la loro musica, non perdono il momento per ricordare che il loro successo passa attraverso il “Padreterno”:
Dio ha un modo unico per spiegare e dire quali sono le canzoni che gli piacciono: le porta in vetta alle classifiche e le fa diventare successo da ascoltare in tutto il mondo! La musica unisce, in più la nostra fa ballare e non è poco.
In questi giorni è uscito il loro ultimo lavoro intitolato “Contact” presto sicuramente saranno in tournè, in giro per il mondo a portare una ventata di suoni dance “Made in Turin” con il nome di Eiffel 65.
Come mai il nome Eiffel?
Sai il nostro nome, anche se è accomunato a colui che progettò la torre parigina e La Libertà degli States, prende in realtà spunto dall’intelligenza del computer, proprio cosi’, abbiamo fatto scegliere la tecnologia legata al caso di una semplice parola, ne usci’ Eiffel cui aggiungemmo le iniziali di un numero telefonico. Tutto per caso
Pochi gli artisti italiani che hanno sconfinato, soprattutto negli Stati Uniti, realizzando grandi vendite discografiche, Modugno sicuramente e guarda caso anche lui con una canzone “Nel Blù Dipinto di Blù” che parla di quel colore che ha fatto la fortuna degli Eiffel 65: “Blue”.
Colore fortunato?
Per noi lo è stato, e poi Domenico Modugno è sempre stato un mito per tutti gli italiani all’estero.
Voi potete considerarvi un prodotto torinese anche se qui forse a livello musicale forse mancano le strutture.
Noi siamo partiti da noi stessi fondando una casa discografica, circa 11 anni fa, la Bliss Corporation, compito difficile ma assolto, d’altronde nella nostra città non ci sono realtà importanti, quelle sono a Milano e Roma, però c’è un gran bel movimento di musicisti e di musica che nasce sotto la nostra Mole”.
Adesso il secondo lavoro “Contact!”, riusciranno i nostri a ripetersi?
Gli ingredienti ci sono tutti anche se sono due i pezzi trainanti: “ Lucky (in my life)” e “ Back in time”, molto orecchiabili e destinati al largo ascolto e successo, e poi una sorta di mantra-dance intitolata “King of Lullaby”. In “Faraway” i ritmi, i suoni rieccheggiano le atmosfere degli anni ’80 molto cari alla band. Dulcis in fundo arriva poi il brano più suggestivo scritto e cantato insieme a Franco Battiato che presta ai tre torinesi-dance la sua “centro di gravità permanente” in ottimo remix. Distribuito dalla WEA l’album riconferma in pieno la dance-italian style degli Eiffel 65 che senza alcuna promozione e finito sulla CNN e sui media di mezzo mondo, facendo supporto solo su valide tastiere e ritmiche con testi essenziali, tutt’altro che banali, come in “Too much of heaven” tratto da “Europop”, il precedente album : “lascia che ti dica di cosa si tratta, oggi si chiama dipendenza dal denaro, e la gente non smette di pensare ai dollari, e a nient’altro di ciò che la circonda, niente amore, amicizia nient’altro, solo i biglietti dei dollari…”.
di Gino Steiner Strippoli