Ennio Montesi: Un poesia per la pace
Novembre 30, 2005 in Poesie da Sandra Origliasso
La giornata “Poesia per la Pace” è l’iniziativa a favore della pace lanciata e proposta in tutta Italia da Ennio Montesi, scrittore di romanzi e di racconti, autore di Federico Fellini.
L’Italia potrà fermarsi una manciata di minuti, alle ore 11:00 in punto di venerdì 2 dicembre 2005, giusto il tempo di declamare una poesia di qualche verso oppure una massima, un pensiero che faccia riflettere sul fatto che la guerra porta sempre dolore, desolazione e morte. Sono invitati tutti, adulti e bambini.
Si è voluto comprendere meglio le ragioni che stanno dietro a questa iniziativa, il pensiero ed i “perchè” di questa proposta.
Qualsiasi giorno va bene per la “Poesia per la Pace”, una giornata per sottolineare che la guerra è fatta di sangue, disperazione e morte. Il 2 dicembre sembra una data neutra da strumentalizzazioni, quindi ideale. Alle ore 11:00 in punto perché nelle scuole manca poco per il suono della campanella e prima di accingersi a tornare a casa, ecco la poesia di valenza simbolica. Un momento breve, ma intenso, come una saetta che attraversi il cielo. A casa poi l’evento verrà raccontato e ripreso in famiglia e altri ne saranno coinvolti. Tolstoj diceva: “Se gli uomini conoscessero la Poesia non esisterebbero le guerre”. Ci stiamo abituando a convivere con la guerra come se fosse una cosa normale. Apprendiamo dai bollettini il numero delle vittime come se ascoltassimo le previsioni del tempo. E’ orribile. A morire c’è sempre qualcun altro, non noi. Eppure anche noi stiamo morendo giorno per giorno, senza accorgercene, in silenzio. Una società che vive nella guerra è una società malata, è una società che si avvia verso il declino. Se la nostra classe politica non riesce a vivere nella pace è una classe politica che ha fallito. I cittadini hanno la possibilità di farlo presente e la giornata Poesia per la Pace è un’ottima occasione per dare voce alla propria coscienza.
Immagine e velocità sono elementi ingannevoli, il primo intriso di insicurezza personale e l’altro di mancanza di riflessione. All’uomo serve la capacità di comprendere i problemi del mondo, serve la capacità di critica, il saper scegliere la strada migliore per il bene della collettività, serve il rispetto degli altri e delle regole. Se l’arte e la poesia non avessero un ruolo fondamentale nel processo di umanizzazione allora bisognerebbe chiudere le scuole e mandare i ragazzi ad imparare ad usare le armi, insegnando loro come uccidere e come torturare. Ci sono state nel passato società simili, dove al primo posto si poneva lo sterminio, pagine terribili di storia di cui il genere umano dovrebbe aver imparato la dura lezione, ma il genere umano è spesso sordo a se stesso.
Il poeta d’oggi non esiste. Esiste l’Uomo, un essere insicuro che inciampa sui propri errori da secoli, ripercorrendo a volte gli stessi. Esiste l’uomo straziato dalle proprie paure, schiavo di ingordigie, sovrastato da angosce, sempre in continua corsa verso desideri incolmabili, in competizione con una realtà che non potrà mai raggiungere. Esiste un uomo che teme di esprimere se stesso nella propria interiorità perché, forse, non è alla moda. Un uomo che ha la responsabilità di mettere ogni energia e ogni scintilla intellettuale affinchè l’umanità compia il grande passo: rinunciare a distruggere se stessa. Chi altri se non l’intelletto e l’arte lo possono aiutare in questo cammino?
di Sandra Origliasso