Euroflora 2001
Aprile 29, 2001 in Medley da Redazione
Dopo cinque anni di attesa la maggiore esposizione florovivaistica italiana ha riaperto i battenti. Ospitata nella zona fieristica genovese, la mostra propone rarità e specie comuni in una cornice sfarzosa ed evocativa, lasciando torme di visitatori basiti di fronte alle composizioni di ottimo gusto, alle ricostruzioni di ambienti, alle scenografie grandiose.
Il primo colpo d’occhio nel padiglione S, di forma circolare, stordisce il visitatore con i mille colori delle azalee e dei rododendri che dipingono decise macchie di colore e che richiamano l’accesa tonalità dei fiori che adornano la sfera sospesa al soffitto dell’edificio.
Una monumentale cascata di diciotto metri introduce nel quadro suggestivo l’elemento acquatico che ricorre nell’insieme sotto forma di laghetti e ruscelli e che costituisce una piacevole e cristallina nota sonora purtroppo spesso coperta dal brusio prodotto dall’enorme massa degli spettatori. Il lato opposto alla cascata è abbellito dalla ricostruzione di una villa toscana dell’ottocento, dove agrumi in vaso, rarissimi e pregiati, fanno bella mostra di sé. Non mancano poi la zona tropicale, con palme e piante che normalmente, e con dimensioni molto inferiori, arredano le nostre case, l’angolo delle succulente, con echeveriae, agavi, mamillariae, ferocacti, lithops, assieme ad altre innumerevoli varietà di cactaceae, e la sezione dei bonsai, dove contorti ed antichissimi esemplari disegnano le forme perfette ed idealizzate dell’arte orientale della miniaturizzazione degli alberi, codificata dai giapponesi.
L’enorme spazio del padiglione è abbellito da splendide orchidee, pelargoni, compositae, calle multicolori. Non manca, in questa carrellata di specie ed ecosistemi, l’ambiente alpino, degnamente rappresentato dal parco valdostano di Paradisia, che ha allestito un giardino roccioso con semprevivi, giovibarbe, mughetti, genziane, aquilegie, cardi, stelle alpine ed altri autorevoli rappresentanti della flora montana.
Il padiglione B offre la vista di soluzioni per giardini pubblici ed ha il suo punto di forza nei giochi d’acqua di una vasca posta all’entrata del vasto spazio.
Nel padiglione C, dove l’esposizione della regione Liguria spadroneggia, l’attenzione dei visitatori è catalizzata da splendide rose nere e da altrettanto magnifici garofani. In quest’edificio, al piano interrato, è possibile acquistare bulbi, piante da cespuglio, attrezzi per giardinaggio.
Dopo aver assistito ad una simile sfilata di meraviglie botaniche, illuminate sapientemente, valorizzate da abili scenografi e forse, volendo malignare, da dosi massicce di ormoni, non si può che essere frustrati dalla scarsità di offerta del Mercato Verde, dove gli animi infervorati degli amanti del giardinaggio vedranno le loro aspettative frustrate e dovranno rinunciare a portare a casa un bottino originale.
Euroflora, come si sa, è soprattutto una vetrina e per poter possedere una delle verdi bellezze ammirate, il visitatore dovrà rimandare la gioia della conquista ad un prossimo contatto con i vivaisti che si sono aggiudicati, grazie alla mostra genovese, una fama europea.
Per chi ancora non avesse gustato la famosa “floralie”, la mostra è aperta fino al primo maggio dalle 7 alle 23.
di Elena Bottari