Fernando Botero

Febbraio 18, 2001 in il Traspiratore da Claris

L’abusato slogan “grasso è bello” sembra riecheggiare nelle sale di Palazzo Bricherasio tra le opere di Botero, tra i suoi personaggi dai toni tenui, dalla faccia simpatica, spesso turbata, ma mai angosciata, spesso dimessa, ma mai senza speranza, a volte stanca, ma sempre con una luce desiderosa di un futuro più sereno negli occhi. “Si dipinge sempre ciò che si conosce meglio, ciò che è radicato nell’infanzia e nell’adolescenza”. Così parla Fernando Botero raccontando che nel 1956, a 24 anni, in Messico, abbozzando un mandolino sulla tela, raffigurò la cavità dello strumento molto piccola, cosicché il mandolino fu di proporzioni straordinariamente grandi. Improvvisamente capì che l’espansione della forma e l’esaltazione dei volumi erano lo stile che cercava da quando, ragazzino, dipingeva i tori e i tetti del suo paese natale in Colombia.

Da quel momento in poi, tutto il suo universo pittorico si espanse e si dilatò. Attraverso un percorso lento e complesso, il maestro, arrivato anche a strizzare l’occhio all’astrattismo, ha continuato ad assimilare la sensibilità dei grandi del passato, imponendosi, nella storia della pittura contemporanea, come l’artista che ha portato il concetto di volume al parossismo.

Nella vita non ha fatto altro che dipingere: ha realizzato più di 1000 oli e altrettanti disegni, affrontando la scultura con la passione e l’emozione di chi sa di poter realizzare in tre dimensioni ciò che già sulla tela ha acquistato valori tattili. Per Botero dipingere è una necessità interiore, ma anche un’esplorazione continua verso il quadro ideale che non si raggiunge mai.

L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Palazzo Bricherasio in collaborazione con Regione Piemonte e Provincia, rappresenta un’opportunità davvero unica per approfondire la conoscenza di uno dei principali interpreti dell’arte del Novecento, grazie alle 119 opere esposte (oli su tela, di cui 22 inediti, disegni e sculture). La mostra rappresenta l’ultima occasione per poter ammirare il corpus completo di questi lavori perché, nell’autunno del 2000, verranno donati dall’autore a due dei più prestigiosi musei della Columbia: il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bogotà e il Museo d’Arte Moderna di Medellin.

Botero:

Periodo: 3 marzo – 18 giugno ‘00

Orario: da martedì a domenica h. 16 – 19; lunedi h. 13 – 19

Sede: Palazzo Bricherasio – Via Lagrange, 20 – Torino

Ingresso: L. 12.000 intero – L. 8.000 ridotto

Info: tel. 011/517.16.60

Il Traspiratore – Numero 24 

di Claudio Arissone