Festa del Trono per la comunità del Maroco
Luglio 29, 2017 in Attualità, Viaggi e Turismo da Claris
Domani, 30 luglio, si celebra l’intronizzazione di Sua Maestà il Re Mohammed VI, 18° sovrano della dinastia Alaouita, una delle ricorrenze più importanti del Marocco.
La Festa del Trono (Eid Al ‘Arsh) di Sua Maestà è una data speciale per tutto il Marocco, e parimenti per le numerose comunità dei residenti all’estero, a partire dal 1999, il cui 30 luglio Mohammed VI si sedette sul trono dell’importante stato africano succedendo a Sar Hassan II.
In Marocco i festeggiamenti si svolgono sia nelle grandi città sia nei piccoli villaggi dove le antiche tradizioni forse sono ancora più sentite. Nella capitale, il re indossa il suo tradizionale abito bianco e attraversa la folla a cavallo con tutto il popolo che si inchina al suo passaggio in segno di sottomissione. Tra l’altro è usanza ormai consolidata dare la grazia a un migliaio di carcerati che, nel giorno della festa nazionale, vengono liberati.
Anche in Italia la comunità marocchina celebra la festa del trono. L’ambasciata del Marocco a Roma è solita organizzare i festeggiamenti offrendo un ricco buffet di piatti tradizionali e il console di Torino non è da meno organizzando ogni anno un ricevimento sontuoso.
Del resto per l’Italia, la comunità marocchina è una delle più numerose e meglio integrate, e, ugualmente, per il Marocco, l’Italia rappresenta una nazione importantissima dal punto di vista turistico.
Infatti, come aveva detto un paio di anni fa il vice-ministro degli Affari Esteri della Repubblica italiana “Il Marocco è un partner privilegiato nei rapporti mediterranei di Roma. Lo testimonia la ricca e integrata presenza della comunità marocchina in Italia, tra le più importanti di quelle presenti nel nostro Paese, e lo testimonia anche il continuo viavai di imprenditori e missioni economiche che l’Italia organizza in Marocco”.
Ed è utile ricordare che il partenariato tra Marocco e Italia è regolato da più di 100 accordi bilaterali che inglobano tutti i settori che in cifre corrispondono ai seguenti dati:
– l’Italia è il sesto acquirente e il settimo fornitore del Regno del Marocco
– nel 2013, il numero degli scambi ha raggiunto circa 1.791 milioni di Euro
– oltre 80 imprese italiane sono installate in Marocco
– 63 milioni di euro rappresentano la partecipazione attuale dell’Italia al finanziamento di diversi progetti in corso in vari settori, come il sostegno alla rete dei servizi sanitari di base nella Provincia di Settat e l’olivicoltura locale implementata valorizzando gli olivicoltori di Tadla-Azilal
– nel turismo il mercato Italia ha riportato un aumento del 4% per i primi dieci mesi dell’anno, numeri che fanno del nostro Paese il quinto mercato strategico per il Marocco (tra l’altro è importante segnalare che il Marocco ha registrato nei primi 10 mesi del 2016 un andamento solido e positivo con un rilevamento di 9,8 milioni di turisti, traducibile in termini di ricavi in una progressione del 3,9%
La celebrazione del 18° anniversario dall’intronizzazione di Sua Maestà Mohammed VI offre l’opportunità a tutto il popolo marocchino di ricordare con orgoglio gli sforzi profusi sotto la guida illuminata del Sovrano nel proseguire sulla strada della costruzione di un futuro prospero per il Regno. Questa commemorazione, che testimonia l’attaccamento e la simbiosi tra il popolo e il Trono, vuol essere anche l’occasione per evidenziare i risultati e i progetti di sviluppo avviati nelle diverse regioni del Regno e ribadire la determinazione di tutti i cittadini marocchini nel continuare a contribuire a questo processo, fedeli in questo al loro motto eterno “Dio, la Patria, il Re”.
La monarchia ha anche un ruolo di promozione delle condizioni sociali della popolazione attraverso il lancio e l’inaugurazione di importanti progetti in campo economico, industriale, agricolo ed energetico, con l’obiettivo di garantire un avvenire alle generazioni future.
“Ci auguriamo che il Marocco, sotto il nostro regno, prosegua sulla via dello sviluppo e della modernità, e che acceda al terzo millennio con una visione di prospettiva, in perfetta convivenza e con un’intesa reciproca con i nostri partner, conservando la propria identità e specificità, senza chiudersi in se stesso, nel quadro di un’autenticità riconfermata e di una modernità che non rinneghi i nostri valori sacri”, aveva sottolineato il Sovrano nel suo primo discorso del Trono.