Fiorettiste d’oro
Novembre 10, 2010 in Sport da Claris
Parigi 2010… la ‘ville lumière’ si illumina dei riflessi di spade, sciabole e fioretti che invadono il Grand Palais, uno degli edifici imperiali più importanti della capitale francese. Sul cui tetto sventola una gigantesca bandiera francese, visibile dalla cima della Tour Eiffel come se fosse lì, solo da toccare e prendere.
Ma stasera qualcuno dovrebbe sostituire la cima del pennone e mettere un altro tricolore, non bianco-rosso-blu, ma bianco-rosso-verde, in onore alla squadra di fioretto più forte del mondo, che dopo aver issato tre atlete sul podio nella gara individuale ha anche conquistato il titolo a squadre, annientando il Venezuela 45 a 11, le francesi padrone di casa a 24, la Germania a 30 e le polacche a 37.
E sì, perché le nostre eroine Valentina (Vezzali, il mito, la storia ancora cronaca), Arianna (Errigo, il futuro prossimo), Elisa (Di Francisca, la campionessa del singolare) e Ilaria (Salvatori, il back-up, la scorta per far rifiatare le titolari) hanno stracciato il resto del mondo, si sono issate sul tetto del Grand Palais, della Tour Eiffel, degli Champs Elysées, più eleganti dei vincitori di un Tour de France, più aggressive dei rugbisti francesi, più incisive del primi pugili che qua sotto le volte del Grand Palais, nel 1956, inaugurarono le sessioni sportive in questo luogo napoleonico.
La cronaca della finale, tre atlete per nazione contro le altre tre, in incontri singoli ai cinque e oltre (senza vantaggi e comunque sotto i tre minuti effettivi di tiri) con conteggio sommato tra tutti gli incontri delle stoccate vincenti e con un massimo da raggiungere di 45, ha visto iniziare Errigo contro la Gruchala e sono stati minuti di terrore e tensione per l’italiana in campo e i fans sugli spalti… 0-3 iniziale e 2-5 alla fine dei tre minuti, con un’Errigo fuori concentrazione e troppo tesa.
Il seguito:
Vezzali – Chlewinska 1-5 secco, incredibile e inaspettato risultato ottenuto senza nemmeno strafare dalla concentratissima polacca.
Parziale 3 -10
Di Francisca – Rybicka 9-4 con un rimpianto perchè c’era stato un parziale vantaggio di 6 punti nel corso dei tre minuti.
Parziale 12-14
Errigo – Chlewinska 8-4. Dopo un pessimo inizio di Arianna come nel match precedente, la nostra si é fatta più incisiva a cacciare quasi fuori dalla pedana l’avversaria, comunque molto spavalda e aggressiva e a raggiungere a 1’19 dalla fine del parziale addirittura il pareggio e subito dopo il primo vantaggio del match, psicologicamente importantissimo.
Parziale 20-18
Di Francisca – Gruchala 5-4, con un inizio buono, poi subito pari della polacca e nuovo vantaggio triplo che ridimensiona la ragazza dell’est entrata troppo sicura dopo il primo match vincente. Eppure poi va di nuovo in bambola Elisa e subisce tre stoccate vincenti consecutive, prima del colpo di coda.
Parziale 25-22
Vezzali – Rybicka 5-2. La leggenda vivente decide di dare una dimostrazione della saggezza tattica e della grinta ancora intatta, nonostante le pubblicitá bucoliche che la vedono protagonista e inizia con un bel 3 a 1, salvo poi farsi rimontare un punto, ma chiudere alla grande.
Parziale 30-24
Di Francisca – Chlewinska 5-7. Partiamo con sei punti in più e 2/3 dei punti necessari alla vittoria in saccoccia. Inizio teso di reclami e guanti cambiati e poi un 2 a 1 in un baleno. Poi è una serie di stasi e cartellini e incertezza e nervosismo che fa perdere le staffe a Elisa finora imbattuta che cede male di due punti, rischiando anche di più.
E cosi dopo i primi due match andati alle polacche e quattro consecutivi nostri, l’est torna a vincere.
Parziale 35-31
Errigo -Rybicka 5-2. Iniziamo con 10 punti mancanti al match contro i 14 delle avversarie e Arianna attacca in maniera forsennata portandosi sul 3 a 0, poi l’avversaria recupera due punti, ne subisce uno, ma intanto a piccoli passi ci si avvicina alla meta e ci mancano il 50% dei punti delle polacche. E poi con ausilio del video ultimo punto per Arianna.
Parziale 40-33
Vezzali – Gruchala 5-4. Nel match che vede due atlete che hanno vinto finora un match a testa e quindi diciamo si giocano la faccia, il primo punto è per la polacca. Valentina ci mette comunque tutto il suo spirito per pareggiare e portarsi a meno quattro e a meno tre a 1’11 dalla fine del match quando ormai teoricamente potrebbe gestire il vantaggio. Ma no siamo a meno 2 a 40 secondi e a meno uno a 26 secondi e poi dopo i punti della polacca un altro reclamo e a tre secondo dalla fine il trionfo, match vinto e gara chiusa ai 45, il meglio, con l’ultima stoccata che rapida regala urla in pedana, nello staff, nel pubblico e tra i giornalisti italiani!
Vittoria, ci siamo, ci sono loro, le eroine di uno sport che non tradisce mai la nostra bandiera e il nostro orgoglio nei momenti importanti, ci sono le ragazze d’oro del fioretto, applaudite a scena aperta anche dal pubblico francese (non troppo numeroso come l’evento meriterebbe), sportivo ed entusiasta a riconoscerne la superiorità. Onore comunque alle polacche che, partite come testa di serie numero 7 hanno battuto Russia (seconda testa di serie) nei quarti e Corea (testa di serie numero 3) in semifinale e ci hanno fatto prendere un bello spavento nei primi due match della finale arrivando ad un parziale di +7. O sono state le nostre che hanno voluto animare un po’ la finale regalando qualche attimo di thrilling?
E da domani festa, in un giorno di vacanza per la Francia (l’armistizio) in modo che possano fare loro (invece dei carrarmati) una parata d’onore sugli Champs Elysées, parata che sarebbe doveroso avere anche in Italia al loro ritorno, come sui quotidiani di domani, sportivi e no, invece del solito premier e del solito calcio che irrompe anche in un mercoledì da eroine pulite, bianche cangianti e brillantemente vincenti, e quanto vincenti, tra l’altro con grande soddisfazione visti questi titoli conquistati proprio nella casa madre della lingua ufficiale della scherma.
E adesso l’attesa è per Catania 2011 e London 2012, ma intanto godiamoci la luce tricolore sul mondo.
di Claris