Fisichella esulta, in Brasile ha vinto lui
Aprile 12, 2003 in Sport da Federico Danesi
Con le nuove regole in Formula Uno può capitare davvero di tutto, anche di vincere un gran premio cinque giorni dopo. Come successo a Giancarlo Fisichella al quale finalmente è stata data giustizia: in Brasile aveva vinto lui, nonostante quanto detto a caldo dai commissari di gara. E così la Fia non ha potuto far altro che ammettere l’errore e assegnare la vittoria al romano, anche se ormai sono passati cinque giorni dalla gara.
Ci fossero state discrepanze di pochi millesimi l’errore avrebbe potuto anche essere comprensibile, ma i filmati hanno dimostrato che il pilota italiano, prima che venissero esposte le bandiere rosse per il grave incidente di Alonso, che aveva bloccato la gara, aveva già tagliato il traguardo e iniziato il 56esimo giro da ben 12 secondi. La classifica, dunque, doveva prendere in esame il giro 54, nel quale Fisichella aveva già superato Raikkonen. Così l’ordine d’arrivo ufficiale è stato ribaltato a favore di ‘Fisico’ che può esultare, anche se con moderazione: “E’ una gioia immensa perché si tratta del primo successo assoluto nel Mondiale, anche se mi sarebbe piaciuto molto di più poter festeggiare direttamente sul podio a fine gara. Comunque cambia poco. Resta una gioia incredibile, perché dopo 110 gran premi quasi ci avevo rinunciato. Adesso attendo con impazienza la prossima prova di Imola, sperando che la squadra riesca a darmi finalmente una macchina competitiva con le altre di vertice”.
Decisivo, per la sentenza della Fia, è stato il reclamo presentato dalla Jordan a fine gara: “Avevamo controllato con la nostra telemetria – prosegue Fisichella – ed eravamo convinti di essere nel giusto quando festeggiavamo la vittoria. Vorà dire che presto ci riproverò di nuovo”.
L’Italia, con Fisichella, torna a vincere una gara di Formula Uno a distanza di 11 anni dall’ultimo successo: allora, era il 25 ottobre ’92, primo sul traguardo di Suzuka, fu Riccardo Patrese, altro pilota nostrano costretto ad emigrare in una squadra inglese (la Williams) per avere fortuna, visto che in Ferrari dopo Albereto e Capelli le porte sono state irrimediabilmente chiuse. Per Fisichella, sposato e padre di due figli, quella di domenica era la gara numero 111 nel mondiale. Fino ad allora solo una pole (in Austria nel ’98), cinque secondi posti e quattro terzi. Ora, nonostante una macchina ancora lontana dalle migliori per la lunga crisi finanziaria che ha attraversato la Jordan negli ultimi due anni, per lui si aprono le porte di un futuro interessante. In fondo, con il successo di Interlagos, si trova due punti davanti a Michael Schumacher. Se solo glie lo avessero detto un mese fa…
di Federico Danesi