Fotografie di giovani argentini
Ottobre 20, 2002 in Libri da Sandra Origliasso
“Archeologia dell’assenza”, Angolo Manzoni Editore, Euro 20
Sono poco più che ventenni, all’apparenza figli felici e viziati, ma in realtà hanno alle spalle un passato oscuro. Strappati dalle braccia delle madri e delle nonne ancora neonati, sono moderne vittime sacrificate a vivere una vita di menzogna per un regime sbagliato. Si chiamano Hijos e provengono dall’Argentina, con un fardello pesante da sopportare appena la verità affiora alla luce. Alla fine degli anni settanta, infatti, vennero sequestrati milioni di giovani sospettati di sovversione; molti di loro morivano ma la loro morte non veniva denunciata, con enorme sofferenza per i famigliari che non avevano nemmeno una tomba per poterli piangere: furono chiamati desaparecidos. L’opinione internazionale, tuttavia, fece calare un velo di silenzio e solo oggi, dopo più di vent’anni la questione è venuta a galla dando origine a varie iniziative dedicate al fenomeno.
Si inscrive nel contesto questo libro fotografico. La presentazione è stata composta dallo scrittore Luis Sepùlveda, mentre per i testi hanno collaborato Massimo Carlotto, Lucila Quieto, Enrico Calamai, Luisella D’Alessandro, Diego Genoud, Gabriele Romagnoli e Renzo Sicco. Con questa raccolta di immagini, l’autrice ha voluto esprimere la rabbia della propria generazione per un identità perduta, che esige giustizia per un futuro di verità. I protagonisti di questa storia ad immagini sono posti accanto ai propri famigliari grazie ad un gioco di incroci; ombre sfuggenti, quelle dei padri e delle madri, limpide, quelle dei figli. Una ricerca del passato, quella dei figli, che è destinata ad non arrestarsi: infatti il ricavato delle vendite di questo libro ha lo scopo di finanziare la casa degli Hijos a Buenos Aries.
di Sandra Origliasso