Franco Fontana 1960-2000
Maggio 23, 2001 in il Traspiratore da Claris
Uno degli autori più rappresentativi della fotografia italiana contemporanea, ha il duplice onore della rassegna organizzata a Villa Remmert, Ciriè, e dell’acquisizione delle opere esposte per le collezioni della GAM di Torino, a testimonianza dell’importanza delle sue immagini nell’evoluzione del concetto di fotografia a livello internazionale. Curata da Italo Zannier, la mostra comprende cento tra le sue più emblematiche fotografie, di cui una trentina inedite.
In un saggio del ’52, Otto Steinert osservava che la fotografia sembrava esplodere nella formula del banal amatorismo turistico e familiare, secondo le regole del consumismo. Franco Fontana all’epoca aveva 20 anni e non era ancora stato coinvolto in maniera totale dalla fotografia, fatto che avvenne negli anni settanta, quando le sue capacità espressive, aperte ad effetti cromatici devastanti, quasi nevrastenici, fecero scalpore. Il suo stile, inconfondibile, divenne subito una moda, a discapito della poca lungimiranza dei giurati di un prestigioso concorso internazionale che, nel ’67, respinsero, perché contro i canoni consueti, la sua immagine di una piccola automobile rossa ripresa dall’alto.
Fontana ha saputo riscoprire la bellezza di una pozzanghera, di un cavo elettrico come segno di una nuova poesia dell’immagine, offrendo fascino alle cose comuni, soprattutto al paesaggio, superando il vedutismo romantico dei tempi passati, pur di straordinaria bellezza. Ha superato anche la falsa concezione dell’eleganza assoluta del bianco e nero, avendo il pregio di considerare la realtà un arcobaleno in un sogno inconscio di creatività. Come scrive Zannier nel catalogo, “la fotografia a colori ha in Fontana l’autore più emblematico, perché il colore è tutto per lui; c’è il colore del mondo e basta”.
I temi affrontati da Fontana sono soprattutto il paesaggio e il nudo, che diventa paesaggio. Tra i capolavori, impossibile non citare il deserto con un albero o una nuvola, la campagna e il mare esaltati dalle linee nette e dai valori cromatici del variare della luce, gli ambienti urbani, romani e statunitensi, senza figura umana, ma con l’esasperata ricerca delle ombre, della geometria, della sintesi visuale. Immagini che spesso anelano all’astrazione e suggeriscono una nuova dimensione del paesaggio. Come scrive Giuliana Scimé: “Viaggi nell’immaginario, percorsi per cammini diversi che conducono a luoghi della mente dimenticati oppure ignoti”.
Franco Fontana – Fotografie 1960-2000
Periodo: 25 marzo – 3 giugno 2001
Orario: mer – gio 16-19; ven 18-21.30; sab 11-21.30; dom 11-19
Sede: Villa Remmert – via Rosmini, 3 – Ciriè
Ingresso: L. 10.000 intero; L. 5.000 rid. – Info: tel. 011.562.99.11
di Claudio Arissone