Fuoco Amico
Aprile 3, 2002 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Bentornato “Principe”! Ad un anno di distanza dall’eccellente “Amore nel Pomeriggio” ecco ripresentarsi con un nuovo lavoro discografico intitolato “Fuoco Amico- live 2001” (Columbia Sony Music). Un disco “live” che riassume i momenti migliori di alcuni concerti della scorsa estate. Un vera chicca per gli amanti di Francesco De Gregori che si propone con una energia ed un impeto rock travolgenti, giocando a rimescolare note e arrangiamenti, dando nuova linfa a “vecchie canzoni” mai dome!
Ripercorrere strade già viste, ma assolutamente intramontabili, rivisitandole con un ritmo deciso, duro, come ne “La casa di Hilde” o “Cercando un altro Egitto”, canzone del mitico album del 1974 con in copertina la pecora, pongono De Gregori ancora una volta una spanna sopra altri suoi colleghi. Francesco ha trovato il modo di rivedersi e risentirsi , proponendo al suo pubblico, versioni di sue poesie cantate quasi con rabbia, quella rabbia rock che è racchiusa da sempre nell’anima dell’artista.
Basti sentire l’esecuzione di “Generale”, una versione roccheggiante con un “solo” voce e guitar, una chitarra che stride e accompagna aggressiva la voce di De Gregori: bellissima! Compagni di viaggio in “Fuoco Amico” sono, insieme a Francesco, Greg Cohen al contrabbasso, Alessandro Svampa alla batteria, Paolo Giovenchi alla chitarra, il grande Toto Torquati all’Hammond, Alessandro Arianti alle tastiere, Guido Guglielminetti alla chitarra, Marco Rosini al mandolino.
Non solo rock in questo disco infatti nella sua voglia di “reinventarsi” musicalmente, concedendo poco o nulla alla platea, De Gregori porta il suo sound a vestirsi di Giamaica, toccando arie reggae per una irresistibile versione di “Battere e levare”, una canzone che in questa nuova veste ti porta a saltellare e ballare. Non poteva mancare, in mezzo a tanto rock, il ritmo di “Spad VII S2489”, accattivante, avventuroso e nel contempo drammatico volo di aerei da guerra e bombe, accompagnate da un solo pensiero veloce o dalla velocità del pensiero che l’uomo scarica, con la sua mano, sulla terra.
Chi apprezza il Dylan italiano in studio può solo godere di questo live. E oggi, 4 aprile, son 51 caro Francesco: auguri! Lo scorso anno i cinquanta li festeggiò insieme al pubblico torinese in un doppio concerto, fu un successone, un’emozione dopo l’altra man mano che le canzoni vibravano in platea. Oggi questo live rappresenta un’occasione unica per chi si è perso il tour del 2001 mentre per chi lo ha ascoltato è l’occasione per rivivere quei momenti unici.
Ah dimenticavo in questo album regna anche un’inedita ballata, ancora una volta il cantautore romano da una scossa alla Storia cantando “Attentato a Togliatti”, una canzone popolare del 1948 di Marino Piazza/ Anonimo rielaborata da Giovanna Salviucci Marini, registrata durante una puntata di “Taratatà” su Raiuno e prontamente inserita nel disco. Ci sono artisti che col tempo sbiadiscono e non riescono più a dire nulla, Francesco dimostra invece una voglia stramatta di fare delle buone cose riuscendoci sempre, con il suo fare silenzioso e appartato.
di Gino Steiner Strippoli