Gianna Baltaro: Segreti di famiglia
Febbraio 3, 2002 in Libri da Sandra Origliasso
Gianna Baltaro, “Segreti di famiglia” [Edizioni Angolo Manzoni, pp.220, Lire 25.000]
Dietro i rapporti di parentela retti quasi sempre dalla buona educazione e dalle circostanze, si nascondono inevitabilmente gelosie e conflitti perlopiù latenti.
Che tutto questo sia accettato e risaputo da ognuno di noi è normale, ma quando questa situazione viene rappresentata in un giallo con tanto di doppio omicidio rimane da chiedersi chi tra i vari componenti del gruppo possa aver compiuto un gesto così scorretto. A tessere i percorsi intrecciati e labirintici, destinati al chiarimento dell’assassino e dei rapporti che i personaggi intrattengono fra loro, non è una zia un po’ più vivace del solito, ma la scrittrice Gianna Baltaro.
“Segreti di famiglia” (Angolo Manzoni editore) è il titolo del dodicesimo romanzo ispirato alle indagini del commissario Andrea Martini, nel quale l’autrice si rivela abile osservatrice dei rapporti sociali, oltre che collaudata giallista.
Si rimane forse in un attimo d’incertezza solo quando all’inizio ci si appresta ad entrare all’interno della vicenda, dove, per alcune pagine, non appare subito chiaro al lettore il ruolo assunto dal protagonista. Una mancanza certamente voluta per dare all’inizio del romanzo un andamento meno scontato, ma che serve anche a mettere in maggiore evidenza il commissario Martini, che alla sua entrata in scena diventa il centro propulsore intorno al quale ruotano i personaggi.
Nel corso delle indagini compiute dal commissario viene così anche illustrato tutto il campionario di comportamenti della famiglia borghese negli anni trenta, un’istituzione fortemente patriarcale e fornita di un’autorità non dissimile da quella assunta dal governo italiano in quegli anni.
Stupisce, inoltre, constatare che pur trattando un periodo delicato della storia italiana, l’autrice si sottrae da una qualunque presa di posizione per soffermarsi invece sulla descrizione storica dei palazzi e delle vie torinesi. Di particolare importanza sono ancora i brevi accenni storici dedicati ad alcune costruzioni architettoniche delle Valli di Lanzo, tra cui di maggiore rilevanza risultano Il Gran hotel di Ala di Stura, il ponte del Diavolo a Lanzo, il Camusot, celebre albergo sito al Pian della Mussa.
Un libro, quindi che non manca di intrattenere ed appassionare i lettori con il suo linguaggio giornalistico, ma efficace, perché privo di facili compiacimenti intellettuali.
di Sandra Origliasso