Gli effetti psicologici del vino
Novembre 28, 2004 in Libri da Gustare da Claris
Titolo: | Gli effetti psicologici del vino |
Autore: | Edmondo De Amicis |
Casa editrice: | Donnedizioni |
Prezzo: | € 8.00 |
Pagine: | 64 |
Modernità nell’analisi enologica, psicologica e sociale: ecco la prima impressione durante la lettura de “Gli effetti psicologici del Vino”, edito da DonnEdizioni nel 2004.
Classicità nelle immagini, nei caratteri: ecco la prima impressione prendendo in mano il libro medesimo, ancor di più avvalorata dalla lettura del nome dell’autore, Edmondo De Amicis (1846-1908).
Affermazioni in contrasto? Solo apparentemente, infatti la nuova casa editrice torinese Donnedizioni (gestita, come si evince dal nome, pressoché interamente al femminile), oltre a dare visibilità a tutte le donne professionalmente impegnate nel mondo del vino e della ristorazione con la pubblicazione della rivista Donna Sommellier Europa, ha intrapreso la strada di due interessanti collane editoriali “Torino, città capitale del vino” e “Gli epicurei: il gusto e il pensiero”, cui appartiene il volume di cui stiamo parlando. Che intende contribuire a far rivivere atmosfere del passato attraverso un’opera storico-letteraria di assoluto pregio, che ci regala emozioni e sensazioni attualissime.
Andiamo con ordine: il De Amicis, ai più noto dai tempi della scuola per lo strappalacrime “Cuore”, romanzo tanto austero quanto impregnato dell’etica del sacrificio, era un giornalista ed autore polivalente, nonché vignettista di successo. Tra le sue opere si annovera il breve saggio riportato integralmente nel libro dal titolo omonimo. Esso è una trascrizione della conferenza tenuta dall’autore steso presso la società Filotecnica torinese la sera del 15 aprile 1880.
Nel suo discorso il De Amicis raccontò con esempi calzanti, descrizioni particolareggiate e dettagli continui sia gli effetti psicologici passeggeri del vino (quali l’esaltazione intellettuale, la debolezza, lo smarrimento, l’ebbrezza, il giorno dopo…) che quelli ‘durevoli’.
Nella prima parte, quindi, si parla delle sbornie casuali e passeggere, capitate “a ciascuno, almeno una volta in vita, dopo un banchetto geniale d’amici, nel quale si sia troppo spesso affacciato, come disse un poeta, al finestrino rotondo del calice”. E l’autore descrive in maniera estremamente precisa, ma senza mai cadere nella retorica o, peggio, nella didascalia soporifera, i vari momenti, da quando la “conversazione procede mirabilmente e nessun discorso c’è indifferente e su tutto ci riesce di dire qualche cosa d’ingegnoso” agli attimi di confessione (‘invino veritas’), a quelli dell’ardore bellicoso, dell’ebbrezza febbrile o amorosa, o ancora della malinconia e della cattiveria. Tutti atteggiamenti che si manifestano a seconda della personalità, dell’indole di ciascuno e della sua educazione ed integrazione nella società, oltre che della capacità di reggere l’alcool.
La seconda parte, pur più breve, è ancor più meravigliosa, tanto che sembra di vedere un affresco di vita vera, sembra di entrare in un quadro di Caravaggio, coi suoi personaggi torbidi da osteria. L’azione che il vino esercita sul carattere e sulla via dei bevitori incalliti, degli ‘ubriachi in qualsiasi sera’ viene dipinta in maniera così attuale che può essere trasposta per qualsiasi altra piaga sociale in cui l’uomo può finire per debolezza, per cattive amicizie, per ignoranza. Ecco che allora, quella che a cavallo tra ‘800 e ’900 era la piaga dell’alcool, ora è la droga o sono i super alcolici. Ma i concetti, gli effetti sulla psiche umana, la dipendenza, i disastri che portano nella società sono molto simili. “Il nemico s’infiltra e cresce a goccia a goccia, a sorso a sorso…quando l’uomo si avvede de pericolo è quasi sempre troppo tardi… adduce alla ricaduta di ogni giorno, ogni giorno una nuova giustificazione… poi gli vengono sgomenti profondi nell’accorgersi improvvisamente che le sue facoltà mentali sono sfumate… fin che venga la morte a spezzargli il bicchiere nel pugno”.
Il saggio si chiude con tre pagine di considerazioni psicologiche sui cambiamenti di personalità del nostro prossimo, molto curiose ed intriganti come il resto del fiasco, da bere tutto di un fiato…
di Claris