Gli Stili Bonsai
Agosto 17, 2002 in Giardinaggio da Redazione
Allo stesso modo in cui si può dire che ogni persona possiede le proprie caratteristiche formali, estetiche e caratteriali, altrettanto si può asserire dei bonsai: ognuno di loro ha il suo aspetto e la sua personalità. Dato che ogni uomo non è mai esattamente uguale ad un altro, anche se tutti si assomigliano fortemente, egualmente un bonsai si differenzia da un altro, anche se tutti hanno numerosi punti in comune; se a volte è fin possibile riuscire ad identificare la mano di chi lo ha impostato, si può affermare senza ombra di dubbio che non ci potrà mai essere un bonsai uguale ad un altro.
Anche se i grandi maestri giapponesi ci hanno sempre invitato ad osservare la natura che ci circonda e a creare nuove forme, è vero che un albero è similare a qualsiasi albero della stessa specie in tutto il mondo e quindi nelle classificazioni e negli stili Giapponesi sono racchiusi tutti gli aspetti possibili ritrovati in natura. E’ quindi molto arduo per noi occidentali riuscire a trovare uno stile particolare alle nostre latitudini.
Teniamo presente che l’arte bonsai Giapponese è data da alcuni secoli di particolare osservazione della natura, mentre noi siamo solo attualmente allo stadio dell’apprendimento della tecnica culturale e dell’impostazione di base; ultimamente abbiamo fatto qui in Italia un salto di qualità grazie all’apporto notevole di alcune persone volenterose, che hanno studiato per alcuni anni il bonsai direttamente alle scuole Giapponesi, e di altre che hanno seguito qui la scuola d’arte bonsai del maestro Hideo Suzuki o l’università del Bonsai di Crespi.
La conoscenza degli stili fa parte del bagaglio di base delle conoscenze bonsai, però ciò non significa che essi debbano essere seguiti pedantemente senza lasciare spazio alla propria creatività oppure alle esigenze della pianta.
Le divisioni in classi sono stabilite sulla base dell’altezza e del numero degli alberi o tronchi che si trovano nel vaso; l’altezza è sempre misurata secondo la verticale dal bordo del vaso all’apice della pianta, qualunque siano lo stile e lo sviluppo. Gli stili a cascata o semi-cascata fanno eccezione a questa regola, poiché si misurano tra il punto più alto e il più basso.
Gli stili sono talmente numerosi che ricoprono, come detto, tutti gli alberi possibili in vaso e, osservando gli stili Giapponesi, ci si rende facilmente conto del rispetto della triangolarità (si possono tutti inscrivere in un triangolo o in una serie di triangoli). Nella pratica si percepisce facilmente che rispettando solamente questa semplice regola il bonsai acquista subito una sua intrinseca bellezza.
Classificazione per Altezza:
SHITO: fino a 7,5 cm
MAME: da 7,5 a 15 cm
KOTATE MOCHI: da 15 a 30 cm
CHIU BONSAI: da 30 a 60 cm
DAI BONSAI: da 60 a 1 m e più
Classificazione per numero di alberi:
SOJU: 2 alberi
SAMBON YOSE: 3 alberi
GOHON YOSE: 5 alberi
NANAHON YOSE: 7 alberi
KYUHON YOSE: 9 alberi
YOSE-UE: più di nove alberi
Classificazione per numero di tronchi:
TANKAN: 1 tronco
SOKAN: 2 tronchi
SANKAN: 3 tronchi
GOKAN: 5 tronchi
NANAKAN: 7 tronchi
KYUKAN: 9 tronchi e più
Le regole del bonsai -ricerca della triangolarità, numero sempre dispari (ad eccezione dello stile a due tronchi) dei tronchi o dei soggetti in vaso- si richiamano strettamente a quanto sostenuto dai pitagoriani greci del secolo VI° A. C.; il triangolo è visto come una figura sacra e i numeri dispari si avvicinano alla perfezione formale ed estetica.
Si contano cinque stili principali, anche se è possibile considerarne altri come tali.
Stili principali
Chokkan
Moyogi
Shakan
Han-Kengai
Kengai
Altri stili importanti
Fukinagashi
Neagari
Bunjingi o Literati
Bankan
Sharimiki
Ikada-Buki
Ne-Tsuranari
Kabudachi
Sekijoju
Ishizuki
Saikei
Yose-Ue
Nei prossimi tre articoli vi illustrerò in dettaglio le particolarità di ciascun stile.
di Gaijin Ronin