Gli Stomp a Londra
Gennaio 25, 2005 in Musica da Redazione
Sono a Londra per Natale, e ne approfitto per vedere qualche spettacolo. “Qualche” forse non è il termine più corretto, perché voglio proprio vedere gli Stomp. Prova inconfutabile: invece di passare dagli intramontabili boxoffice a metà prezzo di Leicester Square, prenoto per tempo il mio posto su Internet. Precauzione inutile: lo spettacolo che scelgo è alle 15.00 del 24 dicembre. Ergo, la vigilia di Natale. Il teatro è semideserto, tanto che nei famosi box-office vendevano i biglietti a un terzo.
Tant’è, già mi spostano in un posto molto più bello –tanto non c’è nessuno– e per me va già benone. Mi accontento di poco, forse. Però intanto sono a Londra, graziosamente accomodata in platea al Vaudeville Theatre sullo Strand, una delle vie dei teatri di Londra, a due passi da Trafalgar Square e, dall’altra parte, Covent Garden. Come se non bastasse, arrivata stamattina ho già avuto il tempo di spendere una fortuna in dischi, complici i saldi già in atto, e di comprarmi una giacca da noglobal.
Come se ulteriormente non bastasse, la musica improvvisamente cessa e nel silenzio e nel buio quasi mistico appare una figura carismatica intenta a pulire il palcoscenico con uno spazzolone di quelli vecchi, manico in legno e saggina, credo. Con calma, lentamente, con rilassatezza e nonchalance le figure diventano man mano due, tre, cinque, sette, otto, insomma presto il palco è percorso su e giù da “spazzini” con fisici che non somigliano proprio tanto a quelli che vedo sotto casa mia. Lo spettacolo inizia, la rilassatezza precedente lascia il posto ad un flusso di energia che non lascerebbe indifferente nemmeno il notaio più compassato. L’energia si diffonde sul palco, il movimento aumenta vorticoso, l’adrenalina scorre in platea davanti a una combinazione unica di teatro, danza, commedia e percussioni.
Gli artisti –difficile trovare un’altra definizione, visto che sono ballerini, atleti, attori e percussionisti tutto insieme– usano qualsiasi tipo di oggetto quotidiano per creare ritmo, musica e danza, alternando un’energica, mozzafiato e spettacolare “battaglia” con i coperchi dei bidoni a un più intimo e raccolto –ma non per questo meno emozionante– numero con gli accendini, in cui dal buio assoluto emergono suoni e armonie soffocate, uniti a fiamme fugaci di luce. Dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che si può fare arte e poesia con qualunque cosa. E in effetti… ricordavo il sacchetto di plastica svolazzante in American Beauty, ma sinceramente non pensavo si potesse trarne una qualche armonia. Almeno fino al 24 dicembre 2004.
Lo spettacolo procede, in un alternarsi rapido e incalzante –niente intervallo, non si interrompe l’energia– di numeri, in cui viene ovviamente coinvolto anche il pubblico, chiamato ad applaudire secondo ritmi variabili. Gli sketch di qualche minuto si alternano a performances più lunghe, e ce n’è per tutti i gusti, le differenti arti sceniche si mescolano, così come anche i personaggi proposti: al classico maschio alfa su cui tutte le donne presenti in sala fanno pensieri a dir poco peccaminosi si affianca il personaggio tenero e un po’ imbranato, una ragazza –tostissima– dialoga idealmente con il gigante dall’aria buona, e così via. Come dire, ridefiniamo le parole “espressione corporea”. Un’ora e mezza di spettacolo, fino ad un finale mozzafiato dal ritmo esplosivo e quasi selvaggio, altamente adrenalico ma assolutamente perfetto nella sua coordinazione e sequenza. Bello. Emozionante. Particolare e coinvolgente.
Purtroppo però la performance finisce, e noi spettatori pian piano scivoliamo verso l’uscita. Nel foyer c’è l’angolo merchandising “Stomp”, dove compro il programma sperando di trovare notizie su artisti e compagnia in generale. Tre sterline per la storia della compagnia, ottimo, ma scarne notizie sugli artisti in scena, senza indicazioni per poter abbinare nomi e facce, e poche informazioni sui numeri visti. Scopro tutta la storia del gruppo, ottimo, che lo spettacolo è sulla scena londinese da tre anni, e anche che alla compagnia originale, fondata tredici anni fa, se ne sono affiancate altre quattro per poter assicurare i vari tour mondiali celebrati nel programma. Legittimo, e assolutamente comprensibile. Ma anche leggermente deludente. Esci, e alla poesia e all’energia precedente, al movimento e all’adrenalina si sostituisce la sensazione di un’emozione industriale. Naif da parte mia supporre il contrario, senza dubbio, e assolutamente legittimo ampliare una formula vincente. Ma all’energia si sostituisce una teenager –carina, peraltro- che ti vende il programma per tre sterline. Meglio non lamentarsi, comunque, visto che poteva andarmi peggio: le bacchette da percussioni con scritto “Stomp” ne costavano sei.
Stomp: per informazioni
www.stomponline.com
www.stomp.co.uk
Performances al Vaudeville Theatre di Londra, prenotabili dal 7 gennaio fino al 2 ottobre 2005.
di Paola Perazzolo