GoWine, Depero e i vini del Trentino
Marzo 11, 2004 in Enogastronomia da Stefano Mola
L’arte futurista tra le altre cose è un tentativo di catturare la velocità. Inoltre, sia nell’esperienza della parola scritta che nella rappresentazione per immagini, c’è spesso una tensione verso qualcosa d’altro: suoni, rumori, movimenti. Come se la bidimensionalità della rappresentazione, sia questa un foglio oppure una tela, fosse troppo stretta, insufficiente, riduttiva. Come se troppe cose rimanessero fuori. Il mondo del resto si stava rapidamente avviando a diventare movimento e trasformazione. Le cose non restavano se stesse per molto tempo. Qualcosa che per noi è consueto, ma che allora poteva essere entusiasmante e al tempo stesso gravida di timore.
Ecco quindi questa tensione verso la sinestesia, lo sforzo coraggioso e vitalistico di inglobare, di andare al di là. Di catturare e ricostruire l’emozione del mondo esterno in una maniera diversa da quanto sino ad allora era stato fatto, proprio perché fino ad allora difficilmente poteva essere stato vissuto e conseguentemente rappresentato in quel modo.
Se il paragone non sembra troppo ardito, anche il vino è qualcosa che vive essenzialmente di trasformazione, di emozione e di colore. Dire che il vino è futurista sarebbe sicuramente forzato. Però, pensiamo a quanto sia difficile catturare un vino, fissarlo per sempre. Impossibile. Assaggiato a distanza di tempo non è la stessa cosa, così come accostato a piatti o situazioni o persone diverse, anch’esso diventa qualcosa di diverso. In questa sua natura sfuggente mostra tutta la sua componente emotiva. Il nostro sentire interno è essenzialmente un movimento, spesso un equilibrio precario, un gioco di prestigio che non riesce mai allo stesso modo.
Ecco quindi che l’accostamento tra il vino e l’arte ci sembra una cosa estremamente giusta, e che mettere fianco a fianco le opere di Fortunato Depero ai vini della sua terra può essere molto stimolante. È quindi con grande curiosità che stasera potremo varcare la soglia di Palazzo Bricherasio, dove fino al 30 Maggio sarà allestita la mostra dell’artista di Fondo, paesino della Val di Non, Trentino, appunto. L’occasione è fornita dalla collaborazione tra l’istituzione torinese e GoWine. Per la terza volta, queste due realtà organizzano momenti di incontro tra la cultura e il vino (verrebbe da dire tra cultura e cultura, essendo il vino pienamente ascrivibile in questa categoria).
È il secondo appuntamento della rassegna “Il vino si mostra”. Dopo il Barolo, Go Wine propone una selezione di vini che ben rappresentano oggi il carattere della viticoltura trentina, con particolare richiamo alla Vallagarina, territorio che si sviluppa nei dintorni di Rovereto. A fianco del Marzemino, del Muller Thurgau e di altri vitigni autoctoni, si trovano alcuni vitigni internazionali tutti rientranti all’interno della denominazione d’origine Trentino.
La degustazione si svolgerà con orario 18-22. Alle ore 21 si terrà una breve conferenza di presentazione. L’ingresso alla Mostra (e alla degustazione) è fissato in € 6,50, soci Go Wine € 5,50.
Per informazioni:
Associazione Go Wine
tel. 0173/364631
fax. 0173/361147
e-mail: [email protected]
di Stefano Mola