Guardami sto ballando per te
Giugno 7, 2006 in Libri da Redazione
Titolo: | Guardami sto ballando per te |
Autore: | Erika Rigamonti |
Casa editrice: | Azimut Libri |
Prezzo: | € 12,00 |
Pagine: | 156 |
La copertina del libro d’esordio di Erika Rigamonti è scura. Fatta di pezzi di carta che sembrano messi insieme per caso e tenuti stretti grazie al vinavil. Pezzi che sono parole e tengono stretta una storia che trascina chi legge, letteralmente. La trascina negli occhi verdi di lui, quello che avvolge la protagonista e la costringe in una realtà fatta di discoteche e di rave a Firenze. Lei che cerca di riempire i vuoti, quelli dell’anima, che la dilaniano e non le danno pace, al lavoro come nella vita. A riempirli allora servono sempre e solo i locali, la cocaina e il sesso. Che non danno, però, che una sazietà momentanea, che dura un respiro. E poi c’è lui, ancora, che va via e poi ritorna, con i suoi capelli neri e occhi verdi, pallido che la guarda in modo arrogante, presuntuoso, che non la vuole e la desidera. Lei invece, Anna, tramuta il suo desiderio in ossessione. In un’ossessione che non la lascìa dormire, non le lascia fare la sua vita di agente immobiliare che nel tempo libero collabora con giornali e riviste. Con un’ossessione che la trascina verso una solitudine distruttrice dove il suo corpo, una volta oggetto di attenzioni e cure, si trasforma in un nemico che non vuole regalare piacere, che vuole unicamente subire. Anna allora scoprirà cosa sono i disturbi alimentari e gli amplessi senza piacere, diventerà quella che mai è stata prima. Un viaggio, quello dell’esordiente Rigamonti, nel paese dei “perduti volontariamente”. Di quei protagonisti che, incapaci di agire hanno deciso di perdersi. Di allontanarsi dal mondo, dai sorrisi, dal lavoro. Una voce matura, quella della trentaquattrenne di Parma, che rincorre le emozioni e i pensieri in una Firenze scura. Un linguaggio semplice, a volte eccessivamente colloquiale, che accompagna Anna fino al momento in cui allo specchio non puoi dare le spalle, che sia pezzo di vetro o meraviglioso brillante.
di Flavia Piccinni