Hans Hartung: lo slancio
Dicembre 20, 2010 in Arte da Benedetta Gigli
In quanto a me, voglio rimanere libero di spirito, d’azione. Non lasciarmi rinchiudere, né dagli altri, né da me stesso
Hans Hartung
Il 19 dicembre presso il Museo di Scienze Naturali di Torino, si apre una la mostra Hans Hartung: lo slancio, che ripercorre in venticinque grandi opere, realizzate tra il 1949 ed il 1985, il percorso di uno dei protagonisti dell’arte astratta e informale europea. Saranno inoltre presenti una selezione di carte del 47-50 e un’importante rassegna di opere rare degli anni ’50-’60-‘70-’80.
L’allestimento è stato concepito proprio per guidare i visitatori alla scoperta dell’evoluzione personale di Hartung, attraverso un percorso didattico espositivo suddiviso per decenni produttivi. Potremo così passare dalle forme taglienti del primo dopoguerra, alla personale reinvenzione dell’action painting degli anni ’60, all’uso delle spatole che caratterizza i suoi lavori degli anni ’70, quelli della sua consolidata maturità artistica, per finire con i guizzi materici e la leggerezza delle superfici aerografate che saranno la cifra stilistica del suo ultimo periodo.
L’esposizione è curata da Paolo Turati con la collaborazione del direttore artistico Luca Barsi, è promossa dall’ A.I.P.S. (Associazione Italiana Paralisi Spastica – Onlus) presieduta da Angelo Catanzaro, a cui sarà devoluto l’intero ricavato.
L’operazione è particolarmente interessante perché alla mostra si affianca uno spettacolo teatrale, Lo slancio, scritto e diretto da Dino Mascia, che ripercorrerà la vita dell’artista. Un lavoro significativo, che accosta la pittura, il teatro nella figura di un pittore che ha fatto del limite la sua forza. La prima dello spettacolo si terrà al Teatro Carignano il 20 dicembre 2010 a cura della Compagnia Dino Mascia con il patrocinio della città di Torino Assessorato alla cultura divisione Teatro e Arte Visive.
Lo spettacolo verrà replicato nel museo nella sala antistante lo spazio espositivo durante lo svolgimento della mostra tutti i weekend da sabato 25 dicembre fino al 30 gennaio (il venerdì ed il sabato alle ore 21 e la domenica pomeriggio alle ore 16).
Hans Hartung (1904-1989), tedesco di nascita naturalizzato francese. Nel suo personale percorso, ha incontrato tutte le avanguardie del XX Secolo, pur mantenendo una posizione di costante indipendenza da quelle che, di volta in volta, si sono manifestate, più o meno prepotentemente sulla scena, codificate sotto denominazioni ormai solidamente storicizzate come Neoplasticismo, Cubismo, Astrattismo lirico. Mix equilibratissimo di “genio e regolatezza”, l’espressione artistica di Hans Hartung ha ricevuto dagli anni Cinquanta i più ampli consensi internazionali sia dal pubblico sia dalla critica. Nel 1944 perde la gamba destra a causa di una ferita riportata combattendo nella legione straniera durante la seconda guerra mondiale. Nel 1960 vince la biennale di Venezia. Nel 1989 muore nello studio di Antibes (da lui stesso concepito e disegnato).
di Benedetta Gigli