Heidi, un mito della montagna
Febbraio 12, 2004 in Arte da Marinella Fugazza
Pensavate, come me, che il personaggio della Svizzera più conosciuto nel mondo fosse il coraggioso Guglielmo Tell? Niente di più sbagliato. E’ una bambina che può fregiarsi di questo riconoscimento planetario, una vivacissima ragazzina nata dalla penna di Johanna Spyri che incarna bontà, innocenza, disponibilità, tenacia e forza dei sentimenti: HEIDI. E’ il suo simpatico, vivace ed ostinato personaggio ad inaugurare la prima proposta espositiva del 2004 del Museo Nazionale della Montagna e della Regione Piemonte; la mostra si avvale anche della partecipazione del Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 e della collaborazione della Città di Torino, Club Alpino Italiano e Schweizerisches Institut fur Kinder- und Jugendmedien di Zurigo.
Alcune volte, nella vita di ognuno di noi, accadono delle curiose combinazioni: per 26 settimane ho acquistato in edicola le videocassette del cartone animato giapponese che, nei miei pomeriggi televisi di bambina, mi fece conoscere ed amare Heidi ed i suoi amici umani ed animali (quasi tutti noi ultratrentenni sappiamo cantare a memoria e a squarciagola il ritornello della sigla animata). Il giorno dopo l’acquisto e la visione degli ultimi due episodi mi arriva la comunicazione della mostra dedicata al mito infantile che continua ad emozionarmi e a rallegrarmi anche ora che sono adulta.
La piccola svizzera è nata e vissuta nell’immaginario villaggio di Dorfli e la sua storia (ormai tradotta in cinquanta lingue) fu pubblicata per la prima volta nel 1880: in poco più di un secolo ha conquistato l’affetto e l’ammirazione del pubblico adulto ed infantile di tutto il mondo, anche grazie al potere comunicativo universale del cinema e della televisione. La tenera e paffuta bambina dalle rosse guance incarna lo spirito della purezza dell’ambiente montano, luogo di libertà in cui l’uomo può vivere in armonia con la natura, rispettandola, traendone di che vivere anche con duro lavoro e sacrificio. L’Alpe è salubre e serena e vince il confronto con la città e la società dell’industria e degli affari. Quindi Heidi è una figura limpida che si presta a molte chiavi di lettura e per tutti questi ed altri motivi, rigorosamente analizzati e sviluppati, il Museomontagna dedica una mostra a lei, alla sua realtà, ai personaggi che la circondano: dal nonno a Peter, a Klara, alla signorina Rottenmeier.
La mostra, curata da Aldo Audisio e Giuseppe Valperga, sarà inaugurata sabato 14 febbraio e resterà aperta fino al 2 maggio. Essa è articolata e multimediale: i visitatori potranno apprezzare un’iconografia vastissima, composta da libri stampati in tutti i Paesi del mondo, illustrazioni ed immagini di ogni tipo, insieme a rari manifesti e a materiali promozionali degli innumerevoli film prodotti dall’Europa agli Stati Uniti a partire dal 1920 sino agli anni 2000. Sequenze di alcuni di questi film si potranno vedere in apposite aree video, tra questi ”Heidi of the Alps”, la pellicola del 1920, di cui si conservano pochi quadri con le relative didascalie; sono immagini che vengono proiettate per la prima volta in Italia. Com’è ottima consuetudine l’operazione espositiva, che si avvale di un’articolata collaborazione internazionale, è corredata da un catalogo preparato dai curatori della mostra: il volume, 144 pagine, è edito nella mitica collana dei “Cahiers Museomontagna” ed ha un costo pari a 18,00 euro. Per una appassionata fan come la sottoscritta è iniziato il conto alla rovescia.
Heidi, un mito della montagna
Torino, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”
Via G. Giardino 39 – Monte dei Cappuccini
14 febbraio – 2 maggio 2004
Orario: tutti i giorni 9.00 – 19.00
Informazioni: 011/6604104
di Marinella Fugazza