Il birraio di Preston
Marzo 21, 2010 in Spettacoli da Gabriella Grea
Il Teatro Stabile di Catania porta a Torino l’adattamento teatrale del noto romanzo di Camilleri per la regia di Giuseppe Di Pasquale.
“Silenzio! Che cos’è questa camurrìa?” “Il Birraio di Preston, una risciacquatura di una cosa di Mozart […] opera lirica di Luigi Ricci, imposta dal prefetto di Montelusa, per inaugurare il nuovo teatro di Vigata”.
Camilleri attinge alle cronache siciliane pubblicate dall’editore Cappelli di Bologna nel 1969, Inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia (1875 – 1976), dove il giornalista Giovanni Mulè Bertolo racconta di numerosi incidenti e tafferugli verificatisi a Caltanissetta nel 1874 per l’atteggiamento rigido del prefetto Fortuzzi, fiorentino, “che voleva studiare la Sicilia attraverso le figurine incise nei libri”, che arrivò a imporre questa opera sconosciuta ai Siciliani. L’indagine parlamentare verifica l’atteggiamento degli isolani a quindici anni dall’Unità d’Italia ed evidenzia come incomprensione e malcontento nascessero anche dalla rigidità degli uomini chiamati a governare la regione. Camilleri stempera il dramma “fatto persuaso” del potere dell’ironia e del sarcasmo escogitando l’”avviticchiarsi linguistico“ dei personaggi come metafora del complesso momento storico e sociale.
Alla sua penna sorniona e graffiante è concessa una denuncia senza tempo “E’ lo Stato, commendatore, con le sue leggi, i carabinieri, i magistrati, la forza. E pure se capiscono che Bortuzzi è un figlio di fottutissima troia, torto non glielo potranno dare mai, perché e uno di loro, uno di quelli che fanno lo Stato.”
Nonostante la rappresentazione teatrale sia una riduzione, non si perde nulla del romanzo da cui prende le mosse; Camilleri, autore della riduzione teatrale insieme al regista, ricorda di essere “stato per lungo tempo un regista, per non capire quante insidie si nascondono nella trasposizione scenica di un’opera letteraria. Giuseppe Di Pasquale si è lasciato sedurre – come tutti noi – dalla maestria di Camilleri nel ribaltare le situazioni e nel non prendersi mai troppo sul serio, nel trovare il giusto distacco dalla pesantezza delle cose, affinchè la realtà non si sovraccarichi di inutili pregiudizi. Il suo mondo non è ordinato e razionale, ma disorganico e felicemente funzionante. I luoghi, i tempi dell’azione sono stravolti nelle loro regole. I personaggi non descritti, ma fatti parlare. Raramente si trova la descrizione di un personaggio se non per esaltarne un elemento utile al suo carattere (Don Memè). Molto spesso i suoi personaggi sono come caratteri, ove l’aspetto più importante è la loro tipizzazione più che la loro descrizione. Sono tuttavia personaggi da fiaba, come fiabe sono quelle che Camilleri racconta: v’è l’essenziale della storia, e i meccanismi tra azione e personaggi, azione e morale sono perfetti.
Ora è tempo di concludere altrimenti vi ritroverete “a dormire, la fronte appoggiata al tavolo, le braccia appinnuluni lungo le gambe” e… farete tardi a teatro!
IL BIRRAIO DI PRESTON dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, riduzione e adattamento teatrale di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale.
Lo spettacolo è interpretato da Pino Micol, Giulio Brogi, Mariella Lo Giudice, Gian Paolo Poddighe, Ester Anzalone, Valentina Bardi, Cosimo Coltraro, Fulvio d’Angelo, Massimo Leggio, Leonardo Marino, Margherita Mignemi, Rosario Minardi, Stefania Nicolosi, Giampaolo Romania, Sergio Seminara.
La regia è di Giuseppe Dipasquale, le scene sono di Antonio Fiorentino, i costumi di Gemma Spina, le musiche di Massimiliano Pace e le luci di Franco Buzzanca.
Il birraio di Preston – prodotto dal Teatro Stabile di Catania – sarà replicato fino a domenica 28 marzo 2010.
Biglietteria
Teatro Stabile/Teatro Regio – Torino
piazza Castello 215 – Torino
da martedì a venerdì, orario 10.30 – 18.00
sabato, 10.30 – 16.00
Telefono 011 8815241/242
Vedita Telefonica
dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00
011 8815270
di Gabriella Grea