Il Campiello Giovani a Ciro Gazzola
Ottobre 8, 2010 in Libri da Benedetta Gigli
I finalisti al Campiello Giovani 2010 sono cinque ragazzi tra i 16 e i 22 anni. Se dovessimo parlarne come di un vino, diremmo che l’annata è buona. Cinque racconti coinvolgenti, meritevoli di un premio rinomatissimo quale è il Campiello.
Nel presentarli, lasceremo prima spazio alle loro parole, citando un breve spezzone dalle biografie con cui si presentano nell’antologia che raccoglie i racconti finalisti.
Rocco Mariano Pio Cautillo 22 anni, da Foggia, che ha smesso molte cose da quando ha iniziato a scrivere ma non ha ancora smesso di scrivere, ambienta il suo Una gioia continua e grandissima in un seminario della provincia di Foggia, dove Guido Deodato vive un’adolescenza dapprima fuori dai canoni, lontana da tentazioni e trasgressioni, per poi invece caderci dentro e uscirine con un nuovo amico e un nuovo padre.
Letitia Fontana 16 anni, da San Giorgio delle Pertiche (Padova) che usa la scrittura per sfogarsi e parlare in modo indiretto delle sue delusioni e delle sue gioie nel suo Zerstört racconta di un amore tra due ragazzi, un tedesco ed un’ebrea, nella Germania nazista: una storia emozionante caratterizzata da una scrittura scorrevole e fluida.
Valentina Moro, 21 anni, da Cividale del Friuli (Udine) dice di sé: credo che se la realtà si mescola con la fantasia ogni suo dettaglio meriti di essere scritto. Nel suo Bianca una studentessa si confronta con l’arte e con il fantasma di una ragazza scomparsa. Ne risulta un mondo sospeso e alternativo, impregnato di suggestioni e rimandi a pezzi musicali e opere d’arte.
Raffaella Petrosino, 21 anni, da Verona, per la quale leggere e raccontare storie, ancora più che una passione, è sempre stato per lei una necessità in L’innocenza della ragnatela di pizzo descrive con stile ironico e anche un po’ cinico la vita di una ragazza e del suo rapporto con il mondo circostante: un fratello che butta la sua vita al tavolo da gioco, un amico che sarebbe un compagno perfetto se non fosse troppo amico, un altro che non è amico ma compagno di “ultime volte” a letto, e un gruppo di amiche di quelle che ti porti dietro per la vita.
Ma il vincitore del Premio Campiello Giovani è Ciro Gazzola che trascorre l’infanzia fra alberi e libri, divertendosi intanto a scrivere fiabe per la sua maestra: in Con lo stupore negli occhi affronta in modo molto originale le vicende di due famiglie i cui destini si intrecciano. Il racconto è composto dai vari punti di vista di tutti i personaggi: ciascuno prende la parola descrivendo in modo personale ciò che sta succedendo e il lettore ha così l’impressione di partecipare alla storia in modo completo e con una visuale a 360 gradi. Tra i cinque finalisti questo è il racconto dall’architettura più complessa: il merito dell’autore sta proprio nell’appoggiarvisi sopra rendendo naturale e coinvolgente lo scorrere del punto di vista.
Ultima citazione per il riconoscimento al miglior racconto proveniente dall’estero: la vincitrice è Lavinia Magnani, 17 anni (Parigi, Francia, Lycee Henry – IV) autrice di Storia di pazzia.
di Benedetta Gigli