Il Campiello si guarda allo specchio
Febbraio 13, 2011 in Libri da Benedetta Gigli
Il premio esprime vitalità e continua a ricevere grande attenzione e non solo dagli addetti ai lavori. E’ un evento impegnativo quanto a responsabilità organizzative e risorse, ma è un’ iniziativa in cui crediamo profondamente e che vogliamo tenere al passo con i tempi e con i gusti
Andrea Tomat
Sono stati presentati a Milano i risultati di una ricerca sul Premio Campiello e sul mondo dei premi letterari. L’indagine è stata realizzata tramite 187 interviste a un campione di editori, librai, istituzioni, giornalisti ed alcuni opinion leaders del mondo culturale.
Dall’articolata analisi emerge un’immagine assai lusinghiera per il Premio promosso da Confindustria Veneto. Al di là del livello di di conoscenza (il premio è noto al 100% del campione) e di apprezzamento (oltre il 70% si è dichiarato almeno “forte sostenitore”), ci sembra molto interessante sottolineare il dato relativo alla trasparenza.
Citiamo direttamente dal documento di sintesi presentato da Astra Ricerche:
Una netta maggioranza (57%) parla di assoluta “onestà e trasparenza” del (anzi: dei) Campiello, anche per la peculiarità dei meccanismi di selezione prima e di giudizio poi delle opere letterarie, i quali – insolitamente – lo mettono “al riparo dal controllo degli editori più forti” (74%).
Non è poco, e se ci permettete, dati i tempi, è anche confortante che una manifetazione dove si realizza un punto d’unione tra imprenditoria e cultura venga percepita come onesta e trasparente.
Il Presidente della Fondazione Campiello Andrea Tomat e la Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello Alessandra Pivato hanno poi fatto il puntod della situazione e illustrato alcune novità che verranno introdotte nel prossimo futuro.
Il meccanismo (visti i risultati di immagine) non verrà toccato: sarà sempre una giuria di 300 lettori, anonimi fino al giorno della premiazione, a decretare il vincitore. La Giuria dei Letterati continuerà ad essere composta non solo da critici letterari e docenti di letteratura italiana contemporanea ma anche da importanti esponenti del mondo culturale. Questa edizione sarà composta da Gian Luigi Beccaria, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Giordano Bruno Guerri, Nicoletta Maraschio, Salvatore Silvano Nigro, Silvio Ramat e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con due nuovi componenti: il critico letterario Ermanno Paccagnini e la saggista ed esperta di comunicazione Annamaria Testa.
È stato deciso di dare priorità alle attività in Italia anche in vista dell’imminente cinquantesimo anniversario e quindi verrà fatta una pausa con il Campiello Europa, premendo invece l’acceleratore soprattutto sul Campiello Giovani per intensificare l’ azione nella promozione della lettura e della scrittura presso le giovani generazioni. Anche quest’anno verranno organizzati incontri con gli autori finalisti in varie località italiane per coinvolgere un sempre maggiore numero di lettori, che è la vera missione del Premio Campiello.
Assai degno di nota ci è sembrato il lancio di un nuovo riconoscimento dedicato ai piccoli editori. Un premio per dar lustro al lavoro delle piccole realtà editoriali che sapranno distinguersi per la qualità delle loro pubblicazioni e per aver investito in innovazione. Nella realizzazione di questa iniziativa verranno coinvolti gli altri veri protagonisti del difficile lavoro di promozione del libro e della lettura, i librai indipendenti.
di Benedetta Gigli