Il Conte Cibrario torna ad Usseglio
Luglio 5, 2002 in Attualità da Marinella Fugazza
Due giorni con la storia, sabato 6 e domenica 7 luglio, ad Usseglio (TO), comune delle Valli di Lanzo posizionato in un pianoro a 1250 metri di altezza, in occasione della ricorrenza che celebra i duecento anni dalla nascita del Conte Luigi Cibrario importante storico e politico durante il Risorgimento e l’Unità d’Italia.
Anche se nato a Torino, Cibrario ebbe sempre uno stretto rapporto con Usseglio, luogo di nascita dei suoi avi. La Società Storica delle Valli di Lanzo, il Comune di Usseglio, grazie alla collaborazione di Regione Piemonte, Provincia di Torino, Compagnia di San Paolo e Comunità Montana Valli di Lanzo, hanno organizzato le due giornate dedicate allo statista torinese.
Sabato dalle ore 15 alle ore 17 e domenica dalle ore 10 – 12 e 15 – 18, presso il Municipio di via Roma 7, sarà possibile visitare la mostra – saggio “Bibliografia, scritti biografici e iconografia pubblica di Luigi Cibrario”. Inoltre sempre sabato alle ore 17, nel salone Comunale, Marco Carassi, Sovrintendente agli Archivi per il Piemonte e Valle d’Aosta, presenta il 74° volume della collana editoriale della Società Storica delle Valli di Lanzo: “Luigi Cibrario d’Usseglio, cittadino torinese (1802 – 1870)” di Rinaldo Comba, Bruno Guglielmotto-Ravet, Emanuela Lavezzo, Gustavo Mola di Nomaglio.
Seguirà, alle ore 21 presso la Chiesa parrocchiale, un concerto del “Coro Penne Nere di Aosta” con canti della Valle d’Aosta, canti popolari di altre regioni ed elaborazione di canti d’autore.
Domenica 7 luglio alle ore 15, ritrovo in Piazza Cesare Ferro, inizio della visita guidata da Luigina Longhi Borla: “I luoghi di Luigi Cibrario”.
La vita di Luigi Cibrario fu intensa, laboriosa e ricca di pubblicazioni e scritti. Fondamentale ed importante il suo ruolo politico: nel 1848 diventa senatore del Regno; nel maggio 1852 è ministro delle Finanze nell’ultimo governo di Massimo d’Azeglio; prima ministro della Pubblica Istruzione e poi ministro degli Esteri nei governi Cavour. Questi impegni vissuti in un’epoca cruciale per la storia d’Italia, non gli impedirono mai di avere un rapporto privilegiato con Usseglio dove il padre possedeva una villa. Grazie ai suoi lasciti, il Comune poté ultimare la Cappella ed entrare in possesso di opere e beni di innegabile rilevanza storica ed artistica.
di Marinella Fugazza