Il DIO Bambino
Febbraio 27, 2008 in Spettacoli da Gabriella Grea
Eugenio Allegri non veste calzamaglia verde e babbucce vellutate, non sgrana gli occhioni ingenui e inconsapevoli davanti ai tiri mancini della vita. Tutt’altro. Elegante completo scuro, camicia bianca, bretelle rosse, spettinato, sudato, con gli occhi segnati in perfetto accordo emotivo con il locale in disfacimento, con sedie e tavolini buttati caoticamente a terra, tra bottiglie semivuote e fiori calpestati, a raccontare allusivamente una sorta di festa finita male. E’ proprio questo che ci raccontano Gaber e Luporini: Peter Pan ha abbandonato l’isola che non c’è per affrontare il quotidiano confronto con la vita che c’è, specchiandosi negli occhi ora innamorati, ora distanti e assenti, poi terrorizzati e infine rassegnati della sua compagna.
Una vita insieme per celebrare le nozze dell’incomunicabilità con l’egoismo? “dimmi dove vai quando ti addormenti” sussurra Gaber all’orecchio della giovane amante, ma dopo anni di matrimonio vomita la sua rabbia fallimentare alla medesima moglie, non più amante, ma madre in itinere “vuoi questo figlio per sottolineare la mia inadeguatezza”.
Che stia proprio qui il grande ostacolo? IO come misura del mondo, della vita, dei gesti e delle emozioni dell’altro. Recuperano la serenità quando Cristiana si “interessa a me, non dal di fuori, ma attraverso il mio egoismo”. Gaber è cinico e con il suo Peter Pan, non gli perdona la sua sfrontata incapacità di crescere.
Ecco giunge come un deus ex machina il secondo bebe. Né li unisce né li allontana, semplicemente dimostra la fatalità della natura, la prepotenza dell’istinto alla sopravvivenza, l’ineluttabilità della vita che fa capolino e riporta gli eterei genitori alla rude realtà.
Eccolo il Dio bambino, non quel Peter Pan orgoglioso, puerile, ma il neonato urlante nella baita di montagna, che ha resistito alle intemperie sentimentali dei suoi genitori, dipendente da loro per la sopravvivenza, ma così fondamentale per infondere il coraggio di ridare un’occhiata al mondo.
Tutti consapevoli che è un gioco crudele prender parte alla vita (C. Pavese).
Il DIO Bambino
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Eugenio Allegri
regia Giorgio Gallione
scene e costumi di Lorenza Gioberti
Teatro dell’Archivolto in collaborazione la Fondazione Giorgio Gaber
TEATRO GOBETTI
25 febbraio – 1 marzo 2008
INFO BIGLIETTERIA:
Biglietti: Intero € 19,00
Recite: da lunedì 25 febbraio a sabato 1° marzo 2008, ore 20.45.
Biglietteria TST: Salone delle Guardie – Cavallerizza Reale (Via Verdi, 9), telefono 011 5176246
Vendita telefonica tel. 011 5637079 (dal martedì al sabato, orario 12,00 – 18,00)
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it
di Gabriella Grea