Il libraio di Amsterdam
Giugno 27, 2006 in Libri da Sandra Origliasso
Titolo: | Il libraio di amsterdam |
Autore: | Amineh Pakravan |
Casa editrice: | Marsilio |
Prezzo: | € 18,00 |
Pagine: | 294 |
Bradbury afferma, in Fahrenheit 451, che la lettura consente all’uomo comune di “vedere” il novantanove per cento di questo mondo . L’autrice del “Il libraio di Amsterdam” centra in pieno questo concetto . Intraprende un viaggio a ritroso nel tempo. Fino alle origini della società tecnologica. Nel 1528 inizia la narrazione ideale di questo romanzo. Il giovane Mathieu lascia la cartiera di proprietà familiare per fare fortuna a Lione. Qui il capostipite della famiglia Pradel incontra la grande occasione della sua vita nel tipografo Sébastien Gryphe. Mathieu si impiega nella sua tipografia e mette su famiglia. Il figlio Simon e il nipote Guillaume seguiranno le sue orme. Ma le storie si incrociano con la Storia. Le 95 tesi di Wittenberg dividono per sempre i cristiani europei. In Francia scoppiano le guerre di religione che sfociano nella notte San Bartolomeo. Nel frattempo, il concilio di Trento inaugura un periodo oscuro per la Chiesa. La Chiesa istituisce l’Indice del Libri proibiti per difendersi dagli attacchi dei protestanti. I torchi diventano i luoghi di dibattito sulla nuova fede e, in breve, vengono osteggiati dai potenti e costretti alla chiusura. Una situazione che presto mette contro padre e figlio. Toccherà all’ultimo Pradel, Guillaume, cercare un riscatto. Presto aderisce alla razionalità scientifica del ‘600 da cui scaturisce la nuova scienza di Galileo Galilei. Troppo tardi, nel Nuovo Mondo, Guillaume comprenderà il fatale errore. La Pakravan ci racconta la Storia dal punto di vista degli uomini rendendola viva. Non disdegna la descrizione dei particolari senza, per questo, scadere nella pura didascalia storica. Il libro, quindi, che si legge con facilità e appassiona. Il romanzo è una delle tre opere selezionate in occasione dell’edizione 2006 del “Premio Vittorini”. La cerimonia di premiazione di terrà domenica 2 luglio a Siracusa.
di Sandra Origliasso