Il luna-jazz park di Ascona
Giugno 26, 2005 in Musica da Claris
Oltre venti concerti al giorno, tra jazz classico, blues, swing e dixieland: ecco la consueta offerta del JazzAscona Festival. E’ un numero da overdose acustica, da panico decisionale, a meno che non si giri per il lungolago con un programma ed una piantina in tasca. Sì, perché i momenti ed i luoghi delle esibizioni hanno un loro status definito ed importante. Diciamo che è come trovarsi in un luna park e scegliere su quale giostra andare.
Ci sono i castelli incantati, e senza dubbio li individuiamo nelle sedi dei gala d’apertura (stasera, ore 18.30, hotel Eden Roc, con Duffyy Jackson e Marty Grosz) e chiusura (domenica 3 luglio, hotel Giardino, con Niki Haris e Freddy Cole), dove eleganza e magia si fondono con un programma musicale e culinario di livello eccellente.
Ci sono i cinema tridimensionali, che con savoir faire particolare accolgono e coinvolgono nella trama, come se si vivesse da attori non protagonisti: è il caso dell’hotel Tamaro. Ogni mattina l’appuntamento è alle 11.30 per il brunch: si ha l’occasione di iniziare in maniera dolce le giornate asconesi degustando specialità creole preparate da Nora Dejoie, ascoltando la musica brillante di Bob Barton e chiacchierando con tanti artisti.
C’è il labirinto magico, un po’ defilato, ma ricco di sorprese: è la piazzetta Ambrosoli, dove alle 12, 16 e 21.30 si esibiscono artisti forse meno conosciuti, ma sicuramente da scoprire, come stasera i Jambalaya All Stars o domani pomeriggio gli olandesi Limehouse.
C’è il trenino, che ti porta in giro per tutto il parco e ti mostra le chicche più preziose: è il lungolago e i quattro palchi (Lago, Chiesa, spazio Dannemann, Piazza) sono i vagoni dove si svolgono i concerti della sera, quelli attesi tutto l’anno dagli appassionati. Tra le performance da segnalare: stasera l’energia della batteria di Shannon Powell (22.30, stage Piazza) e domani la magia del piano di Dado Moroni (20.00 palco Chiesa).
C’è l’ottovolante, l’attrazione principale, quella da non perdere assolutamente e, se si regge all’emozione, ripetere più volte: è lo stage Torre con i suoi dieci eventi speciali (uno per sera, dalle 21.00 all’01.00), i suoi colori, i 500 posti a sedere. Domani Linda Hopkins celebra il suo 80esimo compleanno con Rhoda Scott e Joan Faulkner in un crescendo di blues e gospel.
Infine c’è l’autoscontro, per chi ha ancora energie da spendere: è il Delta Beach Lounge teatro di jam session festaiole e accattivanti con tutti i nottambuli, artisti e pubblico, del festival. E poi? Altro giorno, altro giro, altra musica, stessa qualità.
di Claudio Arissone