Il Manchester sbanca il Delle Alpi
Febbraio 26, 2003 in Sport da Giovanni Rolle
Dopo la folle notte di violenza di sabato scorso, il Delle Alpi torna a vivere una grande serata di calcio giocato con Juve-Manchester United, incontro di cartello di Champions League. Una Juventus che ritrova tutti i suoi effettivi, ad eccezione del lungodegente Del Piero, ma che risulta paradossalmente meno brillante di quella dimezzata e febbricitante ammirata una settimana fa all’Old Trafford, ma anche sfortunatissima in alcune occasioni.
Chi sembra avere la bacchetta magica è invece il tecnico degli inglesi Ferguson, il quale ha azzecca inoltre tutti i cambi. Al gallese Ryan Giggs sono bastati 41 minuti per realizzare una doppietta da urlo, mente anche l’innesto di Van Nistelrooy ha dato i suoi frutti con la terza rete messa a segno dal centravanti olandese.
A questa sfida stellare ha fatto da contorno un Delle Alpi esaurito (evento ormai sempre più raro a Torino) con una bella coreografia in curva Scirea, dove nel secondo anello, attraverso a un gioco di pettorine, campeggia un enorme tricolore, con la parola ‘Juve’ scritta in caratteri gialli nella porzione centrale bianca.
La prima palla gol arriva al 13° ed è della Juve, imbastita da Camoranesi e Di Vaio, con la difesa del Manchester che riesce a salvarsi in corner per il rotto della cuffia. Assai più pericolosa l’azione sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, dove una conclusione di Nedved dal limite dell’area viene prolungato da Ferrara con la palla che si stampa sul palo. Ma il Manchester ha pronta la beffa e pochi minuti dopo i Red Devils colgono di sorpresa i padroni di casa con un contropiede micidiale: Beckham ruba palla a Zambrotta con un intervento energico.
I giocatori di Lippi si aspettano il fallo ma l’arbitro tedesco Merk lascia correre e così la palla perviene a Giggs che segna a colpo sicuro. L’esterno gallese era da poco entrata al posto dell’infortunato Forlan.
Zambrotta non ha però nessuna attenuante quando pochi minuti dopo si lascia soffiare la palla da Solskjaer, al quale solo un tempestivo intervento di Buffon riesce ad evitare di siglare il raddoppio. Dopo pochi minuti l’arbitro sorvola su un intervento di Keane ai danni di Trezeguet apparso rigore netto. La Juve preme alla ricerca del pareggio ed è ancora Trezeguet ad avere una favorevole palla gol, ma questa volta il francese tarda la conclusione, permettendo ai difensori di recuperare. La porta degli inglesi sembra essere stregata quando una conclusione di Trezeguet, imbeccato da Camoranesi, si stampa sulla traversa, per la disperazione dei giocatori e dei tifosi juventini.
Appena pochi minuti dopo un colpo di testa di Di Vaio sorvola di poco la porta difesa da Barthez. La pressione dei bianconeri è veemente. Al 37° Di Vaio taglia splendidamente per Camoranesi e questa volta è Barthez a compiere un grande intervento sul giocatore argentino. La fortuna sembra ricordarsi della Vecchia Signora quando, in occasione di un altro dei pericolosi contropiedi degli inglesi, Butt viene a trovarsi solo davanti a Buffon e questa volta è la Juve ad essere salvata dalla traversa. I capovolgimenti di fronte dei giocatori di Ferguson sono come delle lame sulla pelle bianconera.
Al 41° Gigge percorre palla al piede almeno una trentina di metri e viene a trovarsi a tu per tu con Buffon, al quale non rimane che osservare impotente la palla finire in rete. Una prodezza eccezionale quella del gallese, che brucia letteralmente Montero sullo scatto e conclude in modo impeccabile alle spalle del portiere bianconero, il quale non abbozza nemmeno la parata.
Nell’intervallo Marcello Lippi lascia negli spogliatori Di Vaio e Conte e manda in campo Salas e Tudor. Anche nella ripresa la Juve parte sparata e c’è subito un pericolo per la porta del Manchester: l’arbitro conferma la sua predilezione per il gioco maschio ignorando clamorosamente una vistosa carica di Salas ai danni di Barthez, con successiva conclusione in semi rovesciata di Trezeguet appena sopra la traversa. Al 4° sir Alex Ferguson rimanda negli spogliatoi l’eroe della partita Giggs, al posto del quale entra l’altro grande assente dalla formazione titolare, l’olandese Van Nistelrooy, autore della seconda rete contro i bianconeri la scorsa settimana all’Old Trafford.
Al 10° Camoranesi non riesce a concretizzare una ghiotta opportunità. E’ una partita che non concede tregue: sull’altro fronte al 13° un pallonetto di Butt fa correre un brivido lungo la schiena di Buffon,con la palla che sfila di poco a lato del palo alla destra del portiere juventino. La serata sfortunata per la squadra torinese trova il suo epilogo con la terza rete degli inglesi, dove un maldestro intervento di Todur, che pasticcia con il palo, dopo un traversone di Solskjaer non intercettato da Buffon, trasformando l’azione in un comodo assist per Van Nilsterooy, il quale non si fa pregare a realizzare il 3-0.
Se i cambi di Ferguson sembrano dettati dalla bacchetta magica, altrettanto non si più dire per quelli di Lippi. Mentre Tudor ha pesanti responsabilità sul terzo gol degli inglesi, Salas non riesce mai ad essere incisivo in attacco nonostante una prova volenterosa da parte del cileno. Il pubblico del Delle Alpi applaude sportivamente il delizioso pallonetto con cui Gary Neville coglie l’incrocio dei pali, sfiorando un clamoroso poker. Finisce 3-0 per il Manchester, che esce del campo applaudito dai suoi quattromila tifosi al seguito ma anche dagli spettatori juventini. Gli inglesi accedono trionfalmente ai quarti di finale mentre è apertissima la lotta per il secondo posto. Per la Juve saranno decisivi gli incontri con Deportivo e Basilea.
JUVENTUS – MANCHESTER UNITED 0-3
RETI: 15° e 41° Giggs, 18° Van Nistelrooy.
JUVENTUS: Buffon, Ferrara, Montero, Conte (1° st Tudor), Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Di Vaio (1° st Salas), Zambrotta (22° st Pessotto), Thuram, Davids. All. Lippi.
MANCHESTER UNITED: Barthez, G. Neville, P. Neville, Veron, Ferdinand, Beckham, Butt, Keane, Solskjaer, Forlan (8° Giggs, 4° st Van Nistelrooy), O’Shea (15° st Pugh). All. Ferguson.
ARBITRO: Meyer (GER).
AMMONITI: Nedved (J), P. Neville (M).
di Giovanni Rolle