Il Moscheta di Ruzante
Gennaio 7, 2002 in Spettacoli da Roberto Canavesi
Il nuovo anno per lo Stabile diretto da Massimo Castri si inaugura con un classico dei classici, quella Moscheta di Ruzante, all’anagrafe Angelo Beolco, che dal suo esordio datato 1528 non ha smesso di divertire e impressionare.
Opera tra le meglio riuscite nell’esiguo corpus ruzantiano a noi pervenuto, la Moscheta se come poche altre ben riproduce il clima imperante nell’Italia cinquecentesca con un’attenta e profonda esplorazione dell’universo contadino, al tempo stesso segna la scomparsa dalla scena del personaggio Ruzante: è una vicenda di chiaro spunto novellistico quella che ha per protagonista la giovane Betìa inseguita e contesa da un trittico di uomini, il marito Ruzante, il villano Tonin, un soldataccio bergamasco che si propone come amante occasionale ed il compare Menato, cui è legata da antichi e non meglio precisati vincoli di servitù sessuale.
Sarà proprio quest’ultimo ad aver a prevalere nella singolar tenzone dopo un complicato intreccio alimentato da curiosi travestimenti ed improponibili scambi di identità, ingredienti questi che hanno fatto la fortuna di un testo dall’impressionante vis comica e dalla violenta energia di un linguaggio diretto ed al contempo profondamente allusivo.
Moscheta
Teatro Carignano
da martedì 08 gennaio a domenica 13 gennaio
Orario: feriali 20.45, festivi 15.30
Ingresso: 23,24 €
Informazioni e prenotazioni allo 011.517.62.46
di Angelo Beolco detto Ruzante. Teatro degli Incamminati.
Con Franco Branciaroli, Paolo Bessegato, Viola Pornaro, Antonio Zanoletti, Cecilia Eleonora Pippo: scene di Giacomo Andrico, costumi di Gianluca Sbicca e Simone Valsecchi, luci di Iuraj Saleri, regia di Claudio Longhi.
di Roberto Canavesi