Il prezzo dei videogiochi
Aprile 17, 2007 in Technology da Redazione
Un venerdì addietro, a casa del Dottore, davanti a una quattroformaggi lui e una salciccia e friarielli io, si discuteva dell’ultimo Metal Gear, comprato usato per una manciata di euro. Le donne, intente a dividere a spicchi le margherite, ascoltavano le mie disquisizioni sullo stealth con lo stesso interesse che avrei riservato io per i loro cataloghi di ArrediamoCasa. E nonostante ci fosse solo aranciata nel mio bicchiere, quindi neppure una bionda doppio malto d’alibi nelle budella, mi sono lasciato scappare che alcuni giochi vale la pena comprarli appena arrivano sugli scaffali, e che cinquanta euro non sono poi una cifra così esagerata. Avessi confessato di esser stato rapito e intimamente sondato dagli alieni, avrei scatenato meno putiferio. La tavolata si è infiammata attorno ai cinquanta euro, e solo la fame sincera dei commensali mi ha salvato da tranci di pizza bollente scagliati contro la mia faccia eretica a mo’di rogo di bufala. CINQUANTA EURO PER UN GIOCO?!? gridavano i francescani sostenitori della povertà, mentre io, bonifacio del lusso, mi lustravo la papalina a prezzo pieno.
Intendiamoci: se un gioco, un maglione, un pneumatico da neve, un decespugliatore, puoi pagarli con lo sconto, è da sciocchi non approfittarne, ed il Mangusta è un gran battitore di negozi di giochi usati e scatoloni grandi offerte. Ma il concetto del CINQUANTA EURO SONO TROPPI PER UN VIDEOGIOCO, mi ha dato da arrovellare.
E quale sarebbe la cifra giusta per un videogioco? La cifra EQUA.
Quaranta euro? Trenta? Venti? Cinque?
Il mio parere, che per altro condivido*, è che per un non addetto ai lavori, qualunque cifra, sarà sempre comunque troppo alta. Costa trenta? Non era meglio venti? O dieci?
Naturalmente mi ci tiro dentro anch’io con tutta la barba: anche a me sembra inconcepibile spendere 200 euro per un paio di scarpe da tennis di plastica estro-colata, o 300 euro per una borsa soltanto perché firmata T*******.
Ma restiamo sui videogiochi.
Il primo God of War, uno dei giochi più premiati di sempre per Playstation2, ha richiesto più di 2 anni di preparazione, e la collaborazione di uno staff di programmatori, grafici, specialisti del suono, designer, disegnatori su carta e scultori di miniature…. decine di persone attorno ad un unico progetto. Mhmhmhm. Difficile calcolare il prezzo partendo dalla produzione.
Però possiamo provare a comparare prezzo e prodotto in termini di mero DIVERTIMENTO.
Gli ultimi giochi sui quali mi sono consumato i polpastrelli sono stati appunto Metal Gear Solid 3 e Disgaea. Li ho comprati entrambi usati, pagandoli rispettivamente 16 e 10 euro, ma fingiamo di averli pagati per nuovi, al prezzo di 50 euro cadauno.
Analizzando i salvataggi, scopro che DISGAEA, gioco strategico a turni, mi ha impegnato per 34 ore. E non l’ho ancora finito, sono all’ottavo dei quattordici livelli. Okay, consideriamolo fin qua, immaginiamo che a questo punto riponga il gioco sulla rastrelliera e non lo prenda più in mano. Sotto con i conti della serva.
Dividento 50 euro per 34 ore di gioco, ricaviamo il costo orario del mio “divertimento”, ossia possiamo dire che giocare a DISGAEA mi è costato circa 1 euro e cinquanta all’ora.
METAL GEAR ha rubato “solo” 28 ore della mia vita. Siamo a 1 euro e ottanta all’ora.
Teniamo a mente questi prezzi.
Adesso compariamo i videogame ad altri divertimenti, con lo stesso metro.
Un film al cinema, film della durata media di 1 ora e 40 minuti circa, mi costa 7 euro.
Con lo stesso calcolo 7 : 1,4 = 5
Ne ricaviamo che andare al cinema costa 5 euro all’ora.
Un sabato sera in discoteca, fra ingresso, guardaroba e consumazione, mi costa attorno ai 20 euro. Ipotizzando di restarci per 5 ore, siamo a 4 euro all’ora.
Un biglietto per un concerto costa 30-40 euro, e difficilmente si raggiungono le tre ore di musica.
Per quanto riguarda il calcio poi siamo a prezzi orari stratosferici.
Ehm… quanto costavano i videogiochi?
* citazione di Alessandro Bergonzoni
di J.Mangusta