Il Signor G e la Signora U passeggiano per Torino
Novembre 25, 2007 in Spettacoli da Gabriella Grea
Tra la pioggia incalzante e le nuvole basse incontrerete la signora Utopia che trascina – suo malgrado – il signor G sul palcoscenico del Colosseo, dopo 35 anni di assenza dalle scene.
La signora U è invecchiata? No, il tempo non fa breccia sui suoi lineamenti evanescenti. Nemmeno il signor G subisce le ingiurie degli anni, anzi la sua attualità sconcerta. Perché l’Italia è sempre Bordello, mai Donna di Province, popolata da Uomini G, ma anche da Uomini M, che si sono fatti-da-sé ed emanano un gran puzzo, uomini che temono la dittatura di destra quanto quella di sinistra, tuttavia ben tollerano l’eterna dittatura del centro.
Se ti delude la storia con la S maiuscola puoi sempre ripiegare sulla piccola storia quotidiana di un uomo che si relaziona con il mondo lottando per la conquista di 1 pelo –prima-, di una peluria –poi-, di una donna –dopo- e qui il mistero s’infittisce.
Questo Signor G del XXI secolo è uno strepitoso Neri Marcorè, che con quella voce lì ti sedurrebbe anche leggendo l’elenco delle temperature al meteo della sera, affiancato da due musiciste pregevoli nell’esecuzione tecnica, ma altresì in completa assonanza con i tempi della prosa teatrale. Un cameo gustoso: con Neri Marcorè chitarra e voce le due musiciste alternano fisarmonica, pianoforte e chitarra.
Sicuramente da lassù o – preferibilmente – da laggiù Giorgio Gaber si è unito al pubblico del Colosseo nei 5 minuti di applausi che hanno chiuso lo spettacolo, complimentandosi con attori, regista e scenografi per l’essenziale, ma efficace allestimento delle scene teatrali.
Ed ecco che squarciato il velo di Maya dell’informazione massmediatica superficiale il Signor G si propone come modello di signor gentleman, che guarda oltre l’apparenza, si commuove, si ammala di nevrosi, perché non riesce a smettere di amare la Signora Utopia. Le luci rosse, viola, blu sono lo specchio delle emozioni del nostro mattatore, quando ai colori si sostituiscono le nuvole, entra il cielo, il sogno del riscatto, l’eterno abbraccio con l’utopia.
Così però – sarebbe troppo melenso – l’irriverente sorte obbliga il Signor G a dividere la scena con un grosso topone… Che dopo la lupa sarà la pantegana ad allattare le nuove generazioni d’italiani?
con Neri Marcorè
al pianoforte Gloria Clemente e Vicky Schaetzinger
elaborazione musicale Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
regia Giorgio Gallione
Teatro Colosseo
Via Madama Cristina, 71
10125 Torino
Tel 0039(0)116505195
fax 0039(0)11658919
[email protected]
www.teatrocolosseo.it
Biglietteria – via Madama Cristina 71, aperta da lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
di Gabriella Grea