Il volo del drago di Ziggy Marley
Luglio 17, 2003 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Arriva il primo album solista, senza Melody Makers, di Ziggy Marley. Si intitola “Dragonfly” (BMG) ed è un drago che vola nell’intensa melodia reggae con tanto pop. Bastano solo le grandi collaborazioni presenti nell’album, come John Frusciante e Flea dei Red Hot Chili Peppers ma anche il chitarrista Davis Lindley e il D.J. Chris Kilmore degli Incubus, a farlo lievitare. Ma è proprio il figlio dell’indimenticato “Bob” la nota migliore. Ziggie finalmente, in “Dragonfly”, riesce a concepire il cosidetto album della maturità, grazie ad una crescita musicale piena di ritmi vivaci e sostenuti, con suoni davvero ecclettici e intriganti. Erano 20 anni, dall’uscita di “Tomorrow People” che tutti aspettavano al varco l’erede di Bob! Marley junior c’è finalmente riuscito tantè che i momenti più “brutti” sono legati in qualche modo al sound dei RHCP, e questo è un merito.
Ma Marley esplode in tutta la sua carica quando si lascia andare al reggae miscelato all’hip hop di “True to Miself”, un inno al rispetto per se stessi, o al classico reggae di “Never Deny You”, una canzone suggestiva al ritmo di R&B che parla d’amore. Essere figli del grande “Bob” di certo non ha aiutato in questi anni questo bravo musicista. Tutti da lui si aspettavano che ripercorresse le gesta de padre. Tutto sbagliato! Ziggie è un grande musicista perché è Ziggie Marley. Il titolo di quest’album “Dragonfly” nasconde una storia narrata dal punto di vista degli animali su quello che l’uomo ha fatto alla terra. E’ un disco che non può rappresentare il suono puro della Giamaica ma del mondo si. Si passa dall’hip hop al reggae giamaicano, dal funky al rock. Esempio più limpido, di come Marley sia poliedrico nelle sonorità, lo si può ascoltare in “Shalom Saalam” dove Ziggie affronta il problema legato al conflitto Israeliano – Palestinese. “Affrontare il lavoro come solista – ha dichiarato Ziggie – mi ha dato la possibilità di esprimere la mia individualità. Questo album ha un forte messaggio che arriva dall’essere sincero con me stesso e con quello che sento. Solo io e quello che sento”.
Nativo di Kingston, in Jamaica, Ziggie Marley ha partecipato per la prima volta ad una sessione di registrazione a dieci anni, con la band del padre, i leggendari Bob Marley and The Wailers. Unitosi ai suoi tre fratelli forma i Melody Makers creando un proprio sound ricco di R&B, hip hop, blues e reggae. Nel 1988 con l’album “Conscious Party”, prodotto da Chris Frantz e Tina Weimouth dei Talking Heads conquistano il primo Grammy. Altri due Grammy Ziggie li conquista nel ’89 con “One Bright Day” e nel 1995 con “Free Like You Want 2B”. “C’è voluto un anno intero per finire “Dragonfly” – ha detto Marley – è il più lungo a cui abbia mai lavorato. Lavorare da solo mi ha permesso di sperimentare a mio piacimento prendendo i tempi necessari. Quando si lavora da soli si ha anche più paura ma è anche un metodo per concentrarsi di più”.
di Gino Steiner Strippoli