In limine di Giuseppe Penone
Marzo 16, 2011 in Arte da Benedetta Gigli
Ogni volta che si varca la sua porta ritroviamo il passato e ci proiettiamo nel futuro
Giuseppe Penone
La monumentale opera commissionata dalla Fondazione De Fornaris a Giuseppe Penone per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sorgerà davanti alla Galleria d’Arte Moderna a futura memoria dell’evento.
È una scultura, intitolata In limine, formata da una struttura orizzontale con un tronco fuso in bronzo e da una base in marmo, con il terzo elemento costituito da un albero vero e proprio. L’opera fungerà simbolicamente da nuovo ingresso al museo e verrà inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, venerdì 18 marzo alle ore 16.
L’artista descrive così il suo lavoro: “L’opera si configura come una soglia ed è realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nasce con l’intenzione di creare un segno che indichi il passaggio dalla spazialità della città alla spazialità sacrale del museo, nelle cui opere risiedono valori e significati che motivano la nostra esistenza. Ogni volta che si varca la sua porta ritroviamo il passato e ci proiettiamo nel futuro.
Un blocco di marmo, materia che proviene dal sottosuolo, sostiene un albero, cresciuto a contatto della pietra, sradicato e fuso in bronzo. Le radici continuano nell’intreccio delle vene del marmo. Il tronco è inclinato, in posizione instabile e solo i suoi rami si innalzano. All’estremità, un piccolo albero vive intrecciando rami e foglie con i rami di bronzo e ne sostiene visivamente il peso. Le parti infime volatili e precarie dell’albero, le foglie, tese alla ricerca della luce, sono lo strumento della sua crescita e si contrappongono, con l’azione di fotosintesi, alla forza di gravità. La vita segreta della materia risiede nel movimento dei fluidi.
Le vene sono la traccia di un’esistenza che si sviluppa nel corpo delle cose, appare nel marmo, nelle radici, nella scorza, nei rami, nelle foglie e nell’uomo”.
di Benedetta Gigli