Io sono leggenda
Giugno 27, 2008 in Cinema da Barbara Novarese
Un film di Francis Lawrence.
Attori: Will Smith, Alice Braga, Dash Mihok, Charlie Tahan, Salli Richardson, Willow Smith.
Genere: Azione
Durata: 101 minuti
Produzione: USA 2007
Distribuzione: Warner Bros Italia
Atipico, nonostante il tema sia ricorrente ed ampiamente sfruttato; lo spettatore, da subito, è consapevole della paura, ma è sviato dagli effetti speciali e dall’umorismo di Will Smith che riesce a recitare magnificamente sia con bambini, sia con animali, sia da solo.
La fine del giorno è vicina. Il sole si abbassa all’orizzonte ed i suoi raggi penetrano attraverso le stanze con una luce calda ed avvolgente, tipica dei tramonti nelle sere d’estate.
La musica si diffonde nell’aria.
Un orologio suona, l’idillio s’interrompe.
Si sta avvicinando l’ombra.
Il Dottor Robert Neville chiude le finestre, sbarra le porte e la paura, finalmente, si concretizza: i rumori diventano ululati, forse latrati; grida raccapriccianti che non si possono identificare né con esseri umani né con animali. La rivelazione si trova fuori della casa bunker, ma noi siamo dentro e lì resteremo fino al giorno successivo.
La questione dell’uomo che distrugge se stesso con l’intenzione di salvarsi, è una variante di grande effetto che, in soli cinque minuti di programmazione, riesce a suscitare maggior inquietudine di una catastrofe annunciata. In questa circostanza l’uomo non ha colpe ed il regista non lascia spazio alla futile dietrologia. La fine può giungere, così, semplicemente, anche senza ricorrere ad armi chimiche o bombe nucleari; senza l’ausilio di alieni o trasformazioni climatiche… è sufficiente aver trovato la cura per il cancro.
Il silenzio è solitudine, la solitudine è disperazione, poiché l’illusoria pace della luce diurna nasconde l’incubo della notte, che un giorno potrebbe sostituire anche il più piccolo seme di umanità. Gli attimi di riflessione, nella New York distrutta e decadente, sfiorano solo occasionalmente la noia grazie ad una maestria non indifferente nella stima dei tempi… qualche secondo in più di bucolica rimembranza avrebbe potuto danneggiare l’intera pellicola.
Discutibile, ma non irriverente, il coinvolgimento di Dio che parrebbe essersi commosso di fronte a tanto scempio, al punto da ritentare un’alleanza come al tempo di Noè. Troppo profondo per un film d’azione che sconfina nell’horror? Forse no! Tuttavia, allo stesso tempo, le scene hanno un certo sapore di comico che sembra perfetto per il prossimo Scary Movie: un cane di nome Samantha, vampiri senza più coscienza né consapevolezze che riescono a vendicarsi giocando con un manichino, la salvezza che giunge appena un secondo dopo il primo morso, una vampiressa conservata in frigo…
In fine resta “la leggenda”: una fiaba, un mito. Qualcosa che vale la pena di essere ricordato per l’importanza degli eventi che rappresenta ma, proprio per la sua natura di leggenda, alterato dalla fantasia…
di Barbara Novarese