Italian Tattoo Artists per due giorni a Torino
Settembre 3, 2010 in Attualità da Redazione
Il 4 e 5 Settembre 60 artisti provenienti da tutta Italia e numerosi espositori del settore si sono dati appuntamento al PalaRuffini per due giorni ricchi di spettacoli, musica, concorsi, e, ovviamente, di tatuaggi.
Si potranno ammirare disegni, veri e propri capolavori, osservare i tatuatori all’opera, seguire passo passo un’idea, un semplice schizzo farsi segno indelebile sulla pelle.
Il parterre è ricco di nomi noti, maestri del loro genere, che spazia dal puro stile polinesiano e tribale a quello old e new school, una sorta di tributo in chiave moderna dei disegni che una volta portavano solo i marinai, fino ad artisti che trasformano la pelle in un telo su cui trasportare fermi immagine più veri del vero.
Un cast prestigioso, che vede la presenza di Alex Nardini, savonese d’origine ma oggi riconosciuto come uno dei più famosi tatuatori a livello europeo, e di Enrico Gambini, aostano di fama internazionale.
E poi ancora decine di stand di abbigliamento e gadget vintage unici ed originali, gioielli da piercing, un concorso di bodypainting, concerti rockabilly in perfetta sintonia con l’atmosfera e le esibizioni di arti marziali con Carlo Barbuto, campione mondiale di full contact, kick boxing e thai boxing, imbattuto per molti anni.
Il tatuaggio: è un forte legame spirituale con il corpo, un simbolo strettamente legato a chi lo porta e carico di valori e di valenze culturali ed emotive. Siamo lontani dai tempi in cui un certo Jean Baptiste Cabrì, bianco e disertore francese rifugiatosi presso i nativi delle isole Marchesi si esibì per la prima volta in pubblico, mostrando il suo corpo tatuato e il tatuaggio continua, nel tempo, ad affascinare e a rappresentare un elemento vivo e molto presente nel nostro quotidiano. Oggi tante persone, famose e non, sono affascinati da questa arte antica, avvolta di mistero, indescrivibile quasi come un rituale, carica di significati evidenti e di messaggi nascosti.
Nei tempi antichi il tatuaggio serviva a identificare l’appartenenza a un gruppo, a esorcizzare le paure, o come semplice elemento ornamentale. In qualche modo anche oggi assume tali valenze, perché rappresenta un segno, un simbolo, a volte molto di più, anche un sogno. Difficile però non notare come la percezione che si ha di esso si sia evoluta: il tatuaggio è ora una vera e propria arte. Di più, una nuova forma di comunicazione, massima espressione dell’era contemporanea.
di Redazione