JazzAscona al via!
Giugno 29, 2008 in Musica da Claris
“Non sei mai solo quando ascolti il jazz”, così si mormora nelle fumose taverne di New Orleans, la patria indiscussa della musica afroamericana. Ed è vero, perché nel dna del jazz è presente da sempre la caratteristica dell’unione, della solidarietà, della compagnia. Storicamente il jazz era il collante degli schiavi neri nelle piantagioni americane, l’unica maniera di non perdere la propria identità. Oggi, come ieri, ascoltando le note jazz, blues e gospel, il ritmo ci trascina a fraternizzare spontaneamente con gli altri spettatori, in una piazza, in un bar, in un teatro. E’ il miracolo dell’atmosfera dei concerti jazz, ed ancor più dei festival, di quelli dove il sentimento prevale sul marketing, la qualità musicale sullo show business. Uno su tutti in Europa, il JazzAscona New Orleans & Classics, il più importante festival jazz europeo, che torna sulle rive del lungolago per il 24° anno consecutivo. I 250 musicisti provenienti da tutto il mondo ci terranno compagnia fino al prossimo 6 luglio in un susseguirsi di oltre 200 concerti e più di 400 ore di musica dal vivo sui 4 palchi principali, ma anche nelle vie e nei locali del borgo asconese. E’ una vera festa della musica quella organizzata da Nicolas Gilliet, al suo quinto mandato da direttore artistico.
Nicolas, dodici mesi di preparazione ed ora il via…
Da un mese ormai il mio livello di adrenalina è alto, ora che tutto inizia è altissimo! Sono convinto che sarà un ottimo festival, con un livello musicale qualitativamente assai elevato e con una numerosa partecipazione di pubblico, sia di appassionati che di semplici curiosi. Il mio obiettivo, infatti, rimane quello di convincere gli scettici che questa musica è bellissima.
A chi non ha ancora studiato il programma del festival, quali consigli daresti?
Ascona ha una caratteristica unica, infatti regala a tutti la possibilità di ascoltare tanti concerti e tanti stili diversi in contemporanea semplicemente camminando sul lungolago. La miglior opportunità per chi non può fermarsi tanti giorni è fare una passeggiata e soffermarsi o passare oltre secondo il feeling spontaneo con il musicista di turno. Prima di consigliare qualcuno sulle scelte musicali, cercherei in ogni modo di capire le motivazioni che l’hanno portato ad Ascona ed i suoi interessi e gusti. Suggerirei di non mancare in ogni caso ai concerti funkeggianti di Eddy Bo e della sua band e nemmeno a quelli dell’elegante clarinettista e sassofonista americano Bob Wilber, specie se accompagnato dal carismatico vibrafonista Dany Doriz. Personalmente, poi, non vedo l’ora di godermi i magici suoni del sax di Scott Hamilton.
Quale sarà la star più applaudita e la sorpresa inaspettata?
Se ti parlo da batterista quale sono, Herlin Riley sarà senza dubbio uno dei grandi protagonisti dell’edizione 2008 di JazzAscona. Le sue esibizioni con la voce calda e romantica di Niki Haris e il pianoforte di Dado Moroni saranno appuntamenti speciali. Si tratta di una vera all star band, in cui Riley non è un semplice batterista, ma praticamente un direttore d’orchestra, il vero leader del gruppo.
Diverse sono le scommesse. Ne citerei una in particolare, il sassofonista Attilio Troiano, sconosciuto anche per me fino all’anno scorso, quando lo ho notato in una jam session e mi ha impressionato per la sua profonda conoscenza del jazz, nonostante la giovane età. Ascoltandolo sembra di rivivere i suoni dei grandi sassofonisti del passato, a cominciare da Lester Young.
In questi cinque anni da direttore hai cercato di svecchiare il festival. Sei arrivato ad un punto di equilibrio?
No, spero di non arrivare mai ad un punto di equilibrio, altrimenti rischierei di perdere le motivazioni. E’ vero che ho cercato di cambiare il festival passo dopo passo, senza mai fare rivoluzioni e sempre con l’obiettivo di punzecchiare l’ascoltatore, di far emergere e capire le sue reazioni.
Il primo anno sbalordii molti per quanto mi avvicinai al jazz moderno, il secondo sorpresi per il piccolo passo indietro verso la tradizione (mentre in tanti si aspettavano un ulteriore salto verso l’attualità), il 2006 è stato dedicato giustamente alla solidarietà verso New Orleans colpita da Katrina. L’anno scorso ho portato qualche band definita rivoluzionaria che hanno stuzzicato l’interesse. Quest’anno c’è molto rhythm & blues, jazz e funk di New Orleans, ma nulla che snaturi la vera filosofia del festival.
Tra le novità, anche un ritorno in grande stile del gospel.
Vero, è un percorso iniziato l’anno scorso. E’ difficile proporre gospel di livello elevato, per cui meglio offrirlo col contagocce, ma di alta qualità, altrimenti si rischia di cadere nel kitsch, come troppe volte succede nel periodo natalizio, con un concerto gospel dietro l’altro, ma di dubbio stampo.
Tra le proposte più curiose, mi sembra ci sia, domenica, l’evento speciale Noites Cariocas…
Si tratta di un’idea nuova, nata al mio matrimonio. La musica di New Orleans ha ricevuto tante influenze latine, tra cui anche dalla musica Choro, musica da bar tradizionale sviluppatasi a fine ‘800 a Rio de Janeiro che ben si abbina a balli tipo samba. Il clarinettista Thomas L’Etienne ha realizzato questo progetto che proponiamo con piacere, sicuri che non sia una carnevalata! E poi le ballerine daranno un loro tocco straordinario alla serata…
di Claudio Arissone