Jean Gaumy
Aprile 4, 2010 in Fotografia da Redazione
Il Piemonte, o meglio alcune vallate di frontiera, raccontate dall’obiettivo di un fotografo anch’egli “di frontiera”, il francese Jean Gaumy, autore di celebri reportages dai luoghi estremi della nostra società, come carceri e ospedali, o del lavoro, come quello degli equipaggi dei pescherecci d’altura o dei contadini nelle magre aree di montagna.
L’esposizione che si tiene dal 20 marzo al 16 maggio al Filatoio di Caraglio non è certo una parata di cartoline turistiche.
È il frutto di settimane trascorse in solitudine tra le alte vallate a scavalco tra Italia e Francia, in compagnia di un obiettivo che penetra paesaggio, rendendolo così estremo da sembrare rarefatto, astratto, eppure tanto reale da trasmettere la gamma di emozioni che l’artista ha provato mentre cercava di succhiarne l’essenza di una terra, e dei suoi abitanti, con la macchina fotografica.
Sono ghiacciai che brillano come fiumi di lava, striature di rocce che forano la neve, facce scavate e forti di persine aduse da millenni a strappare pane e companatico in situazioni limite per tutti ma non per loro.
A proporre una mostra che è, allo stesso tempo, densa e rarefatta, è l’Associazione Culturale Marcovaldo, attenta fin dalla sua nascita alla valorizzazione del territorio cuneese, in collaborazione con l’Agenzia Magnum, la Regione Piemonte e il Comune di Caraglio.
La mostra allestita a Caraglio presenta una selezione di scatti tratti del reportage realizzato da Jean Gaumy nelle valli cuneesi affiancati ad altri realizzati nella regione francese dell’Ariège, zona d’origine dei cavalli di Mérens.
Il paesaggio montano, e le scene di vita quotidiana descrivono due regioni diverse in cui è tuttavia possibile trovare numerosi paralleli: una percezione costante dell’essere territorio “di frontiera”, uno stretto legame delle persone con la natura, un’economia agricola legata a fondi di piccole dimensioni, uno scorrere del tempo ancora permeato di ritmi arcaici.
Il visitatore è condotto attraverso una ricostruzione fatta di dettagli, di movimenti, e di espressioni che presentano una riflessione sulle nostalgie personali e collettive, sui fantasmi di una natura che lentamente l’uomo modifica, sulla bellezza di un paesaggio non fatto di grandi spazi ma di equilibri delicati.
Le fotografie sono affiancate dal una serie di riflessioni dell’artista, brevi testi che commentano il momento dello scatto ed esprimono un’originale visione su ciò che costituisce oggi il paesaggio.
Piemonte. La tentazione del paesaggio. Fotografie di Jean Guaumy.
Caraglio (Cuneo), Il Filatoio (via Matteotti, 40)
Dal 20 marzo al 16 maggio 2010.
Orario: giovedì – sabato: 14.30 – 19,00, domenica: 10,00 – 19,00.
Ingresso: intero 4 euro; ridotto 2 euro (dai 6 ai 14 anni e oltre i 65); gratuito meno di 6 anni, Abbonamento Musei Torino Piemonte, residenti in Caraglio (la domenica mattina).
di Redazione Fotografia