John Charles, invitato d’onore
Giugno 16, 2001 in Sport da Roberto Grossi
Dopo il clamoroso battibecco tra Inzaghi e Davids, giunto come un fulmine a ciel sereno nel solitamente ovattato ambiente juventino, tutto sembra ora essere tornato alla normalità. I due litiganti, a detta dei bene informati, avrebbero chiarito i motivi della disputa piuttosto accesa di giovedì scorso, accompagnando con un brindisi finale la sancita ‘pax’. Tutto finisce quindi a tarallucci e vino (anzi, spumante), per il bene dell’intero spogliatoio bianconero che in questo momento ha bisogno come il pane di non perdere la serenità necessaria ad affrontare l’ultimo decisivo impegno di campionato contro l’Atalanta. Tutta la dirigenza di corso Galileo Ferraris, per bocca dell’avvocato Chiusano, crede ancora nel miracolo scudetto, o quanto meno nell’ipotesi-spareggio, cosi come i tifosi, i quali, come da noi anticipato in settimana, attueranno stamattina allo stadio Comunale una manifestazione di protesta contro ‘Roma-ladrona’ di cui parliamo a parte. Ieri il presidente onorario Umberto Agnelli ha volutvanti degli anni ’50 John Charles. Il gallese è stato invitato dalla società torinese ad una nostalgica rimpatriata che durerà due giorni: questa mattina presenzierà all’ultima seduta di allenamento, dove al termine della partitella finale (protesta-ultrà permettendo), incontrerà i giocatori.
Domenica mattina invece, Charles sarà invitato a pranzo nel ritiro bianconero dal vice presidente Roberto Bettega, prima di dirigersi verso il Delle Alpi dove assisterà, assieme alla moglie, alla partita contro l’Atalanta. Il programma stilato per il gigante d’oltremanica prevede anche, prima del match, un giro d’onore del campo per ricevere il saluto delle curve juventine, che ancora ricordano con affetto (specie i più anziani) il bomber che insieme a Sivori faceva impazzire le difese avversarie. Le stesse curve, per l’occasione gremite all’inverosimile come in un big-match che si rispetti, attendono via radio buone notizie dalla Capitale, con la speranza di esplodere nel boato finale.
Oggi al Comunale, durante l’allenamento della Juve, la protesta contro le prepotenze della Capitale
Ore 11, scendono in campo gli ultras
Perdere lo scudetto non sarebbe certo un dramma. D’altronde, sino a poche settimane fa, nessun tifoso bianconero credeva più nel triangolino tricolore. Troppo lontana era la Roma capolista. Ma le ultime convincenti prestazioni della Juve, unite all’assottigliarsi dei punti di svantaggio che dividevano Torino dalla Capitale hanno riacceso le speranze dei supporters della Vecchia Signora, molti dei quali, domani pomeriggio, seguiranno in contemporanea due partite: una dal vivo (Juve-Atalanta) sugli spalti del Delle Alpi, l’altra via radio (Roma-Parma), incollati come bostik alle radioline che via etere spargeranno gioia o delusione nell’impianto delle Vallette.
Crederci sino in fondo, non avendo più nulla da perdere, è diventato quindi il pensiero unico degli aficionados bianconeri, una parte dei quali non ha dimenticato chi ha dato molto alla causa. Ieri infatti, mentre Ancelotti dirigeva il consueto allenamento defaticante del venerdì, dagli spalti del Comunale sono spuntati due striscioni in favoreBruno, Marco e Roby, tre esponenti del direttivo del “Fronte Bianconero”, gruppo ultrà della curva Scirea, ci hanno spiegato i motivi del gesto: “Pippo è sempre stato uno di noi, disponibile al dialogo con i tifosi come pochi altri. Per questo merita tutto il nostro rispetto e la nostra riconoscenza: cederlo è stato un grosso errore!”.
La riconoscenza, si sa, svanisce sovente in un attimo. Tutta la curva Scirea non ha invece dimenticato né Pippo né gli innumerevoli vantaggi di cui ha goduto la squadra di Capello nel corso della stagione. Questa mattina al Comunale (ore 11), i “Fighters” lo ricorderanno a gran voce a chi di dovere, muniti di striscioni e cori anti-Capitale. Prevista anche l’invasione pacifica di campo, per rendere la protesta più eclatante agli occhi della pubblica opinione.
di Roberto Grossi