Juve-Cagliari 2-3: Bianconeri, troppo Allegri
Febbraio 2, 2009 in Sport da Tomas
Come contro Napoli e Palermo, dopo la sconfitta meritata di Udine, dove non si son visti né gioco nè tiri in porta, i bianconeri trovano la seconda sconfitta consecutiva, quinta del campionato, in casa contro i cagliaritani di Allegri. Ma all’ Olimpico il gioco almeno si è visto, e le occasioni da goal non sono mancate. Quel che è mancato è stata la concentrazione e quello spirito che aveva permesso ai cosiddetti gregari, a quei sostituti dei campioni più noti di portare la Juventus a pochi punti dalla corazzata milanese di Mourinho. Sorge il lecito dubbio che ora, più che un problema fisico di condizione carente, sia piuttosto un blocco mentale o meglio una sorta di calo di tensione al ritorno dei grandi campioni che tutti, compresi i giocatori stessi che finora han tirato la carretta, pensavano potessero fare il salto di qualità. Una cosa è giocare con Manninger, con tutta la stima per il portiere austriaco che si può avere, ed un’altra cosa è trovarsi il numero uno alle spalle a proteggere la porta dalle conclusioni avversarie. Un conto è avere in panchina una serie di giovani primavera, ed un altro è ritrovarsi Iaquinta e Trezeguet pronti ad entrare a dare una mano ai già bravi Del Piero ed Amauri. Forse per questo qualcuno ha solo pensato si potesse abbassare la soglia di attenzione messa in campo per affrontare qualsiasi avversario, che fossero i friulani in crisi o i sardi, si in piena forma, ma non certamente considerati come gran spauracchio dai più. Forse per questo dopo aver ribaltato il risultato nel primo tempo, ed aver mancato per poco il 3 a 1 ad inizio ripresa, si sono potuti prendere due reti fotocopia in contropiede come quelli segnati da Jeda e Matri. Toccherà nuovamente a Ranieri ed alla società strigliare la squadra, e far capire ai bianconeri che la filastrocca dell’ allenatore, che ripete da mesi, non vale solo in occasione di emergenza ma sempre, la concentrazione non può calare assolutamente. Mercoledì contro il Napoli in Coppa Italia ci sarà subito l’ opportunità di riscatto.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6; Mellberg 5.5, Legrottaglie 5, Chiellini 5.5 (26’ st Grygera 5.5), Molinaro 6; Marchionni 6 (24’ st Iaquinta 5), Sissoko 5.5, Zanetti 5.5 (21’ pt Marchisio 6), Nedved 6; Del Piero 6, Amauri 6.5.
A disposizione: Chimenti, De Ceglie, Poulsen, Trezeguet.
All. Ranieri.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Pisano, Bianco, Canini, Agostini; Biondini, Conti, Fini (40’ st Parola); Cossu (24’ st Lazzari); Jeda, Acquafresca (16’ st Matri).
A disposizione: Lupatelli, Astori, Matheu, Larrivey.
All. Allegri.
RETI: 16’ pt Biondini, 31’ pt Sissoko, 38’ pt Nedved, 9’ st Jeda, 33’ st Matri.
Il Cagliari di Allegri morde da subito le caviglie avversarie, non lascia respirare il centrocampo juventino, mette seriamente in difficoltà i bianconeri, corrono tutti come matti. Eppure è la Juventus che potrebbe andare meritatamente in vantaggio nei primi minuti. Al 7° Del Piero lancia Nedved a sinistra ma il suo tiro è completamente fuori fase. Al 12°, dopo una punizione dalla destra di Marchionni, interviene al volo Legrottaglie su di un cross e mette in mostra Marchetti con una gran parata. Al 13° su calcio d’ angolo Sissoko scambia con Amauri e tenta il tiro in stirata di esterno destro, ma sbaglia mandando fuori di poco la conclusione. Al 16° incredibilmente va in vantaggio il Cagliari, cross dalla destra sul quale interviene Biondini di testa, palo e goal. La Juve ci prova subito a rimediare con Marchionni, ma le conclusioni non sono perfette e nello specchio. Al 21° Jeda crea il panico sulla destra, entra in area e mette in mezzo, ma il tiro del compagno va fuori. Al 30° Del Piero da sinistra si procura un buon tiro che finisce in angolo, dal quale Sissoko svetta di testa e pareggia al 31°. Bella partita giocata ad alti ritmi, cosa che fa infuriare Ranieri che vorrebbe i suoi diminuissero il ritmo mantenendo più palla. Al 36° da un cross dalla sinistra di Cossu interviene al volo Fini, spedendo fuori il pallone. Due minuti dopo la Juve passa in vantaggio. Dalla sinistra Molinaro mette in mezzo un pallone, deviato male dalla difesa cagliaritana, Nedved interviene stoppando di petto e tirando al volo nell’ angolino basso alla destra di Marchetti. Il ceco potrebbe segnare la doppietta due minuti dopo, ma la sua conclusione finisce di pochissimo vicino al palo. Nel finale è Amauri che prima a destra e poi a sinistra costruisce in dribbling due occasioni colossali per i compagni, non ottenendo la meritata collaborazione con una degna conclusione in porta. La ripresa inizia come era finito il primo tempo. Juve in forcing per mettere in salvo il risultato, e forse questo, abbinato agli errori a centrocampo, è il grosso errore dei bianconeri. Al 5° Molinaro e Del Piero servono a Marchionni una buona palla in area, ma il bianconero viene sgambettato senza che l’ arbitro fischi il rigore. Al 9°, in contropiede il Cagliari pareggia. A sinistra viene lanciato Cossu che elude il fuorigioco, serve un solo Jeda in area che deve solo spingere la palla in rete. La Juve sembra stordita. Ci vuole quasi un quarto d’ ora per rivedere i bianconeri a cercare la conclusione, ma Amauri e compagni non riescono a trovare il varco giusto. Nemmeno una punizione di Del Piero al 28° non finisce nello specchio per pochissimo. Al 33° il Cagliari segna in fotocopia il goal che chiude la partita. Azione sulla sinistra di Lazzari e servizio per Matri che mette in rete. Nel finale la Juve ci prova ma con poca convinzione e precisione.
Dall’ Olimpico escono contenti solo i cagliaritani, vincenti a Torino dopo 41 anni, visto che la convocazione di Amauri da parte di Dunga viene rifiutata dalla società bianconera per il breve preavviso con cui è arrivata. La giornata si conclude domenica con il pareggio del Torino sull’ Inter a S.Siro, un favore a sé stessi ed agli odiati cugini, e con il sorpasso del Milan alla Juventus, battendo all’ Olimpico la Lazio.
di Tomas