Juve-Lazio 1-1 : Brodino Zac
Febbraio 1, 2010 in Sport da Tomas
Ferrara lascia la panchina a Zaccheroni, tecnico chiamato pro tempore con una opzione a favore della società nel caso, ormai lo sanno anche i sassi, Benitez non arrivasse a fine Giugno. La presentazione del tecnico mostra a pieno il carattere di chi è rimasto per più di 2 anni lontano dal calcio giocato. Chiede subito chiarezza allo spogliatoio, rispetto dei ruoli, senza badare al peso della vecchia guardia, non guardando in faccia a nessuno, perché un allenatore questa differenza di peso non può farla. Ha chiesto la piena disponibilità a tutti, e nessuno ha obiettato, sottolineando, come fece Bettega al suo arrivo, l’ importanza che si tolgano subito le paure che hanno condizionato le ultime partite. L’unica cosa di cui si lamenta è il poco tempo che ha a disposizione per pensare, per trovare subito il modo giusto per mostrare i pregi e nascondere i difetti di un organico che considera di altissimo livello. Come ai tempi del Toro, non ha preso casa, ma si è sistemato in hotel, lo stesso di tre anni fa, a pochi passi dal Duomo, in pieno Quadrilatero Romano. Base dalla quale cercherà di far capire le proprie idee alla squadra, Ma non basterà dirle, bisogna che i giocatori le condividano, perché c’è sempre chi può pensare che si possa vincere o segnare in una sola maniera, ma il calcio ha dimostrato ampiamente che non è così. Alla ricerca di quel sentire comune per cui i giocatori ci metteranno i mezzi individuali, il mister quelli collettivi. Zaccheroni arriva certamente con il biglietto da visita di essere stato allenatore del Torino, ma anche di essersi seduto sulla panchina di quella Lazio tanto osannata dal tifo bianconero, quella del 5 maggio e dello scudetto perso dall’ Inter all’ Olimpico. Nella prima gara sulla panchina bianconera riesce a trovare solo un pareggio, nonostante i bianconeri avessero comandato la partita per quasi tutta la gara, ma in questo periodo il vantaggio non si riesce ancora a mantenere. Un pareggio che non usciva dal 17 ottobre, Juventus – Fiorentina 1-1. Un brodino che potrebbe essere l’ inizio della cura vera e propria.
JUVENTUS (4-3-1-2): Manninger 6; Grygera 5.5, Cannavaro 6.5, Chiellini 6, De Ceglie 6.5; Felipe Melo 6.5 (30′ st Caceres 5.5), Candreva 6.5, Sissoko 7; Diego 6.5, Amauri 5.5, Del Piero 6 (43′ st Paolucci s.v.).
A disposizione: Chimenti, Zebina, Legrottaglie, Marrone, Giovinco.
All. Zaccheroni.
LAZIO (4-3-1-2): Muslera; Diakhite, Stendardo, Radu, Kolarov; Dabo (26′ st Rocchi), Baronio, Firmani (30′ st Lichtsteiner); Mauri (37′ st Siviglia); Zarate , Cruz.
A disposizione: Berni, Sevieri, Luciani, Makinwa.
All. Ballardini.
RETI: Del Piero (R) 25′ st, Mauri 33′ st.
Primo tempo dominato dai bianconeri, con i laziali al tiro solo una volta con Mauri al 39°, grazie allo spunto a sinistra di Zarate, Manninger è attento e mette in angolo. Amauri non riesce ancora a trovare non solo la via della rete ma neanche il tiro in porta, facendo spesso da sponda ai compagni che avanzano al tiro. È così al 5° con la sponda per Del Piero ed il conseguente passaggio per Diego che tira però debolmente. Al 13° Del Piero entra in area da destra servito da Sissoko, ma il tiro è troppo alto. Al 21° una conclusione di Diego viene respinta e su Sissoko devono intervenire in anticipo mettendo la palla in angolo. Al 27° ennesimo scambio a destra tra Sissoko, Del Piero e Diego che però viene anticipato in area di un soffio. Al 38° Chiellini non arriva su una deviazione in area su punizione da sinistra di Diego. Nel finale inizia a provarci pure Candreva, ma finisce di poco alta la conclusione. La ripresa inizia come è finita la prima frazione, con al 6° un tiro secco da destra di Candreva mandato in angolo da Muslera. Al 9° è Diego da sinistra che ci prova ma la palla incoccia il palo. Il forcing bianconero porta al rigore generosissimo su Del Piero al 24°, forse sbilanciato poco prima di entrare in area da Diakite. Il capitano non sbaglia ed è il vantaggio del 25°. 1 a 0 che dura solo 8 minuti, il tempo di far entrare Rocchi e uscire un Felipe Melo finalmente concreto e senza fronzoli. Un cross da sinistra di Zarate viene così spinto in rete al 33° da Mauri a centro area e la gara si spegne, con Diego sempre più a corto di fiato ed idee ed i laziali che si accontentano del punticino.
Parma ed Inter rinviano la gara al 10 febbraio, causa neve. Il Bari affonda il Palermo, mentre il Napoli non riesce a vincere contro il Genoa. Il Livorno esce imbattuto da S. Siro contro il Milan, mentre la Fiorentina pareggia a Cagliari orfana di Mutu, trovato positivo all’ antidoping. E così la Roma aggancia il Milan e la Sampdoria, ancora senza Cassano, si porta ad un punto da Juve e Palermo.
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di Tomas