Juve, Olivera all’Atletico Madrid
Gennaio 30, 2004 in Sport da Roberto Grossi
L’uruguaiano Ruben Olivera è stato ufficialmente ceduto in prestito sino a fine stagione all’Atletico Madrid. Niente grossi nomi, niente Stam, Stankovic, Ferrari o chi altro: in casa Juve è questa l’unica notizia di un calcio-mercato che sta ormai volgendo stancamente al termine. L’uruguaiano resterà in Spagna a titolo gratuito almeno sino a giugno: poi le due società si accorderanno sul futuro dell’eclettico centrocampista, chiuso da troppi compagni di reparto a Torino. Lippi dovrà quindi cavare il meglio dalla rosa attualmente a disposizione per dare l’assalto a scudetto e Champions League ma l’infermeria consola non poco il tecnico. Infatti, con il recupero ormai completo di Ciro Ferrara ed Enzo Maresca, che verranno presumibilmente impiegati mercoledì prossimo in coppa Italia contro l’Inter, il solo Birindelli rientra nella casella degli infortunati in casa Juve. Il trainer viareggino ha quindi a disposizione una vasta scelta di giocatori per cercare di superare domani pomeriggio al ‘Delle Alpi’ i Del Neri-boys (arbitro De Santis, veneti sconfitti cinque volte su cinque in campionato) e non perdere contatto dal lanciatissimo Milan, presentandosi poi la domenica successiva nell’infuocato Olimpico giallorosso in scia della Roma. L’allenamento pomeridiano piuttosto leggero svolto ieri alla Sisport, con parecchi ‘big’ intenti solo a fare massaggi o palestra (tra cui Nedved, Trezeguet, Camoranesi e Montero) e con la partitella finale sette contro sette a ranghi misti, non ha dato ulteriori indicazioni circa le scelte del tecnico in ottica anti-Chievo. Gli unici dubbi però sembrano restringersi al ballottaggio tra Iuliano e Legrottaglie in difesa e tra Appiah e Conte a centrocampo. Sino a mercoledì Mark Iuliano, ferocemente criticato dalla stampa per la sua prestazione opaca in quel di Empoli, sembrava essere sfavorito rispetto all’ex-clivense, il quale proprio nella gara d’andata disputata contro gli ex-compagni al ‘Bentegodi’ era stato autore della provvisoria rete del pari juventino e il suo grado di forma veniva dato ormai per ottimale dopo la lunga sofferenza dovuta alla pubalgia. Ma evidentemente così non è: nella partitella del giovedì, indicatore sovente utilissimo delle scelte domenicali lippiane, il tecnico ha confinato Legrottaglie ancora una volta tra le seconde scelte (insieme a Ferrara), riservando la pettorina che contraddistingue i titolari alla coppia centrale formata da Iuliano e Montero.
E la stessa pettorina il tecnico l’ha consegnata al redivivo Appiah, accantonato ultimamente in favore di Conte, il capitano storico bianconero che con la sua esperienza ha tamponato molte falle nel non impeccabile centrocampo segnando anche la rete della vittoria a Genova contro la Sampdoria. Solo questa mattina, nell’ultima seduta di rifinitura, si avranno indicatori più precisi sugli undici che scenderanno in campo ma il resto della formazione pare scontato, con Thuram e Zambrotta esterni difensivi, Camoranesi e Nedved a dare fantasia e quantità in mezzo al campo e Del Piero e Trezeguet in avanti. Di Vaio e Miccoli scalpitano come al solito per trovare spazio ma anche stavolta la loro strada (almeno inizialmente) è sbarrata da Pinturicchio e dal franco-argentino, quest’ultimo sempre più vicino alla firma del rinnovo del contratto e autore domenica scorsa della tripletta che ha tenuto a galla la Juve contro gli scatenati empolesi. Ad ogni buon conto Miccoli dimostra ogni giorno di più di avere un piede ‘caldissimo’: ieri ha fatto disperare uno come Buffon (premiato in settimana come miglior portiere del mondo per il 2003) calciando una serie incredibile (circa una decina) di calci da fermo dal limite tutti terminati all’incrocio dei pali, assolutamente imprendibili per il numero uno azzurro. Divertente vedere l’esultanza del mini-bomber e lo sconforto di Buffon ad ogni pallone che chiudeva la sua corsa, grazie ad un effetto spiazzante, in rete. Qualità balistiche a parte, di sicuro Lippi chiederà a tutti una maggiore concentrazione, grinta e cattiveria in fase difensiva. Dopo i tre gol subiti a Empoli l’allarme rosso è ormai scattato: meglio subire una rete in meno che cercare di segnarne una in più. Tutto l’entourage bianconero si è ormai reso conto di quanto sia inammissibile che una squadra come la Juve, che proprio sulla quasi inviolabilità della propria porta ha costruito negli ultimi anni i suoi successi, subisca 21 reti nelle prime 18 giornate di campionato. Quindi tutti precettati per coprire meglio Buffon (sperando di non trovare un Miccoli in maglia gialloblù) a costo di sacrificare qualcosa in fase offensiva.
di Roberto Grossi