Juve, operazione sorpasso
Settembre 23, 2002 in Sport da Roberto Grossi
Capolista in campionato dopo due giornate la Juve cerca questa sera di portarsi in vetta anche nel suo girone preliminare di Champions League. Al Delle Alpi (ore 20.45) arriva la Dinamo Kiev allenata da quel Mikhailichenko che conosce bene il calcio italiano per aver giocato nella Sampdoria: gli ucraini sono a punteggio pieno dopo la vittoria casalinga contro il Newcastle e, trascinati da Cernat, centrocampista da cui partono quasi tutte le trame offensive, cercheranno di mettere in difficoltà gli uomini di Lippi. Il tecnico viareggino, che ha studiato le ultime partite degli avversari in videocassetta, ammonisce: “Sono una squadra abituata a lottare dal primo all’ultimo minuto e in più hanno un carattere di imprevedibilità che prima non avevano. Sino a pochi anni fa era infatti impensabile che da loro giocassero elementi di undici nazionalità diverse: ora invece accade e questo li ha portati ad avere una mentalità diversa. Noi comunque stiamo bene e con il rientro di alcuni giocatori siamo pronti ad affrontare un girone che ritengo, insieme a quello del Milan, il più difficile in assoluto”.
L’infermeria si sta infatti progressivamente svuotando. Davids ha riassorbito il piccolo acciacco subito a Rotterdam e sarà regolarmente in campo. Bene anche Trezeguet, il quale si è mosso disinvoltamente in partitella segnando anche un bel gol di testa tra gli applausi dei tifosi che assiepavano le piccole gradinate del ‘Combi’ dove Lippi, causa pioggia, aveva fatto allenare la squadra. Il tecnico si è quindi convinto a portare il francese almeno in panchina: “David è ormai recuperato – chiarisce il tecnico – ma non posso farlo partire dal primo minuto dopo oltre un mese di stop. Anche per Tudor e Zambrotta vale lo stesso discorso: se tutto va bene verranno in panchina pronti per giocare magari uno spezzone di gara”.
Ad esclusione di Conte e Pessotto, il cui rientro effettivo è rimandato di qualche settimana, l’unico problema, al momento, riguarda Tacchinardi. Il centrocampista soffre di un fastidio muscolare che ne mette in dubbio la presenza: “Deciderò all’ultimo se farlo giocare e quale formazione schierare – continua Lippi -. Non escludo possibili sorprese come a Empoli ma se ve le dicessi non sarebbero più tale. Quando hai la fortuna di avere diverse possibilità di scelta e quando si gioca ogni tre giorni è meglio decidere solo all’ultimo”.
Difficile quindi pronosticare gli undici che scenderanno in campo. L’ampia scelta e il turn-over incombente fanno si che pochi siano sicuri del posto: “Ad eccezione – conclude il trainer toscano – di quei giocatori che per classe, carisma e personalità giocheranno inevitabilmente di più rispetto agli altri. Nonostante il turn-over, questo succede, inevitabilmente, in ogni squadra”.
Impossibile infatti non ipotizzare gente del calibro di Del Piero, Thuram, Montero, Trezeguet (se starà bene) o Nedved quasi sempre titolari inamovibili. Il ceko sta entrando progressivamente in forma ma il tridente visto a Empoli limita un po’ le sue scorribande offensive: “Con questa formula ho sicuramente meno spazi – ammette Pavel – ma non devo dimenticare che io sono un centrocampista e il mio dovere è principalmente quello di mandare in gol gli attaccanti. Del Piero? Ha iniziato alla grande: ora in tanti dicono che sia il più forte del mondo ma in realtà lo era già l’anno scorso”.
di Roberto Grossi