Juve, solo un pari contro il Djurgarden
Agosto 11, 2004 in Sport da Giovanni Rolle
Solo un pareggio per la Juventus nella gara di andata del turno preliminare di Champions League. L’impegno contro gli svedesi del Djurgarden si è rivelato più ostico del previsto per i ragazzi allenati da Fabio Capello, che per superare il turno dovranno ora vincere il match di ritorno a Stoccolma.
Il vernissage del Delle Alpi per la stagione 2004-05 è bagnato da una pioggia battente, che non impedisce tuttavia la presenza di un folto pubblico: c’è molta attesa per questa nuova Juve targata Fabio Capello, come dimostrano gli oltre 25.000 tifosi accorsi sugli spalti dello stadio torinese. Un’affluenza numerosa che sorprende gli stessi organizzatori: non tutti i botteghini sono aperti, il che causa lunghe code all’ingresso. Numerosi anche i supporters nordici, circa 2000, i quali si fanno notare per il loro tifo di stampo quasi latino, oltre che per uno striscione di scherno con la scritta 2-2, che richiama il pareggio fra Svezia e Danimarca che costò all’Italia l’eliminazione dagli Europei in Portogallo.
Nelle prime battute gli svedesi si dimostrano piuttosto intraprendenti ed affrontano i più blasonati avversari senza mostrare alcun timore reverenziale. L’aggressività degli scandinavi si riscontra in due calci d’angolo battuti nei primi quattro minuti di gioco, con Buffon che si vede costretto ad un difficile intervento per evitare il gol di testa di Hysen. La prima conclusione dei padroni di casa si vede al 13’, con un tiro di Miccoli che trova pronto alla presa Tourray.
La Juve, superato il dirompente inizio degli svedesi, pare prendere le misure agli avversari, ma gli uomini di Capello sembrano in difficoltà nello scardinare l’’attenta difesa degli scandinavi. La porta del Djurgarden non corre infatti pericoli, mentre un gol di Stenman illude i tifosi svedesi alla mezz’ora, ma la rete viene annullata per la posizione irregolare del marcatore al momento del passaggio di Hysen. La Juventus usufruisce del primo calcio d’angolo solo al 36’: Zambrotta scambia con Del Piero e lascia partire un cross che trova la pronta deviazione di testa di Emerson, che obbliga Tourray a respingere in tuffo.
Il primo tempo stentato da parte dei bianconeri influisce probabilmente nel coro pro Marcello Lippi, nel quale si intravede un po’ di nostalgia per il tecnico viareggino passato a condurre la nazionale. Ma per i tifosi bianconeri le brutte sorprese arrivano allo scadere del primo tempo, quando Tacchinardi aggancia Concha in area bianconera. L’arbitro, il tedesco Fandel, non ha esitazioni nel fischiare il calcio di rigore, che viene trasformato con freddezza da Johansson.
La ripresa inizia in salita per gli uomini di Capello e lo diventa ancora di più, perché gli svedesi raddoppiano poco dopo il fischio di inizio. Arneng serve l’assist per Hysen, il quale sigla lo 0-2, dopo aver superato Legrottaglie con un beffardo tunnel. Per il difensore pugliese, beccato dai fischi della curva Scirea, un inizio di stagione difficile, in linea con l’annata da poco conclusa. Lo 0-2 degli svedesi è uno shock inatteso per giocatori e supporters bianconeri, che scatena i cori della Scirea contro Capello, a cui la curva juventina non ha ancora perdonato i trascorsi sulla panchina giallorossa. Fortunatamente a scuotere la Juve ci pensa subito un gol di Trezeguet, che accorcia le distanze, riaccendendo le speranze juventine per una qualificazione che sembrava ormai compromessa. La Juve attacca a testa bassa alla ricerca del pareggio, che non tarda ad arrivare: Olivera, il quale pochi minuti prima non aveva saputo sfruttare una occasione favorevole, si riscatta fornendo l’assist per l’incornata di Emerson, che sigla il 2-2.
I bianconeri cingono d’assedio la porta di Tourray, il quale si esibisce in un’altra bella parata su un tiro dalla distanza di Miccoli, tra i più vivaci nella formazione torinese. Per l’ultimo quarto d’ora Capello rinuncia a Del Piero, gettando nella mischia Zalayeta. L’uscita dal campo del numero dieci bianconero è accompagnata anche da qualche fischio, che sottolinea la prestazione piuttosto evanescente del giocatore veneto.
Nel finale la pressione bianconera è meno insistente, anche perché la pioggia battente rende difficile le giocate. La partita si chiude con un’ultima occasione per gli svedesi che sfiorano il gol della vittoria con un colpo di testa di poco alto di Larsen sul cross di Arneng.
Juventus-Djurgarden 2-2
Trezeguet (J), 14′ st Emerson (J).
di Giovanni Rolle