Karate, brilla Franco Pioggia
Giugno 17, 2003 in Sport da Federico Danesi
Il mondo del karate torinese si fregia di un altro importante alloro. Nella prima edizione dell’European Karate Champion Cup’, che si è svolta nello scorso fine settimana al Center Palace di Rovigo con la presenza di ben 270 atleti in rappresentanza di 12 nazioni europee e una madrina d’onore come Miyako Fujitani (moglie dell’attore Steven Seagal che ha tenuto domenica uno stage di Aikido), il torinese Franco Pioggia, atleta del ‘Clan 2 Fintness di via Spoleto, ha vinto il titolo europeo nella categoria 65 kg. Dopo aver battuto un ceko e uno svizzero, Pioggia in semifinale ha sconfitto un atleta polacco e in finale il fortissimo tedesco. Da sottolineare anche il secondo posto dietro alla Jugoslavia della nazionale maschile, squadra della quale Pioggia è ormai consolidato elemento di punta. L’atleta torinese dedica almeno otto ore settimanali d’allenamento nello splendido centro polisportivo del Clan 2 Fitness sotto gli ordini del Maestro Antonio Bianco, cintura nera 5° Dan. Bianco, ex atleta delle Fiamme Rosse che in passato ha fatto ben figurare l’immagine dei colori dei Vigili del Fuoco in tutt’ Italia, è famoso anche nel panorama torinese per il successo dei suoi noti corsi di Difesa Personale nei Carabinieri di Torino e nelle Fiamme Azzurre di Torino. “Per essere un atleta vincente, oltre che avere i presupposti tecnico atletici della disciplina specifica, occorre avere una grande stima di sè, coltivando nella propria coscienza il rispetto e la lealtà nei confronti dell’avversario; solo con la consapevolezza delle proprie paure; delle proprie potenzialità e il controllo assoluto dell’aggressività, si ha l’opportunità di allenarsi con una mentalità vincente”.
Proprio per questa ragione il Maestro oltre a fare lezioni pratiche, ricorre spesso a lezioni teoriche con temi di autostima, training autogeno e metodologie tecnologicamente avanzate sulla scienza dello sport, atte al miglioramento esponenziale della stessa. ”In passato il Giappone dominava la scena mondiale di questa disciplina in quanto v’erano solamente mastri nipponici che per una serie di circostanze e ragioni assolutamente nobili e di cultura orientale, hanno insegnato per decenni il karate in maniera eccessivamente stereotipata, nel senso che per il miglioramento della tecnica ricorrevano ad una ripetitività eccessiva del gesto motorio fino allo stremo delle forze. Fortunatamente con il passare del tempo si è potuta notare una netta trasformazione sulle applicazioni delle nuove metodologie olimpiche alle quali anche il karate ha attinto e grazie all’intraprendenza di maestri occidentali preparati a questo tipo di evoluzione. Così si è arrivato ai giorni nostri ad avere una netta distinzione con il cosiddetto ‘karate tradizionale’ e ‘karate olimpico’.
Infatti grazie a questo percorso assolutamente innovativo, nelle classifiche planetarie possiamo notare che gli orientali oramai da più di un decennio, sono sempre sul gradino più basso del podio sia agli occidentali che dei Paesi Extraeuropei”.
di Federico Danesi