L’Udinese si illude ma poi la Juve la castiga
Novembre 10, 2003 in Sport da Giovanni Rolle
La Juve festeggia il ritorno in campo di Alessandro Del Piero e il ventinovesimo compleanno del fuoriclasse bianconero, salutato al suo ingresso in campo da un’ovazione dal pubblico del Delle Alpi e anche da uno striscione di augurio, trascinato da un elicottero, da parte dell’Adidas, di cui Pinturicchio è testimonial.
I primi quarantacinque minuti si giocano in un clima di silenzio irreale, per via dello sciopero del tifo intrapreso dagli ultrà bianconeri, in aperta polemica con le direttive, annunciate dalla società, di volere il nuovo Delle Alpi ricostruito con i posti tutti a sedere. Nella curva Scirea, cuore del tifo bianconero, gli striscioni sono arrotolati: gli unici slogan sono: ‘Qualcuno ci vuole così’ e ‘No al calcio moderno’. Nello stadio torinese echeggiano solo i cori delle poche centinaia di sostenitori friulani presenti, ma in campo sono i giocatori di Lippi a farsi sentire. Il primo sussulto dell’incontro è un’incornata di Iuliano, che ‘scalda le mani’ a De Sanctis, prodottosi in un tuffo per respingere la conclusione del difensore juventino. La squadra bianconera mostra di essere particolarmente pericolosa sui traversoni ed al quarto d’ora esatto il portiere dell’Udinese è costretto ad un nuovo difficile intervento sul colpo di testa ravvicinato di Legrottaglie. Al 19’ travolgente azione juventina, finalizzata da una conclusione in controbalzo di Appiah, che sfila sul fondo con il portiere friulano immobile sul tiro del ghanese della Juventus.
Nelle file torinesi si vede il solito scatenato Nedved, al quale i giocatori ospiti dedicano il tipico trattamento di attenzione che viene solitamente riservato al fuoriclasse ceco. All’ennesimo intervento sulle caviglie del papabile pallone d’oro, Pieri estrae il primo cartellino giallo della partita per ammonire Manfredini. E’ praticamente un monologo dei padroni di casa, al 26’ ancora vicinissimi al vantaggio con una conclusione da fuori di Thuram, anch’essa di poco fuori misura.
Il primo intervento di Buffon si registra solo al 39’, quando il portiere bianconero deve uscire per chiudere la strada a Jankulovski. Ma è ben maggiore il lavoro a cui è chiamato De Sanctis, che al 42’ si vede costretto ad un doppio intervento, prima sulla conclusione da fuori di Zambrotta, quindi sul successivo colpo di testa di Trezeguet. Nel finale di tempo si vede però anche l’Udinese, che, dopo aver guadagnato un calcio d’angolo con Jorgensen, si rende pericolosa con un colpo di testa di Sesini, alto di poco, sugli sviluppi del corner.
La ripresa inizia con la sola differenza del risveglio del tifo della curva Scirea (molti gli slogan a proposito delle recenti dichiarazioni di Girando sul mondo ultrà), mentre in campo il canovaccio è sempre quello: Juve in avanti alla ricerca del vantaggio. Al 3’ viene annullato un gol a Camoranesi per posizione irregolare dell’oriundo argentino sul passaggio di Appiah. Al 10’ i campioni d’Italia hanno una ghiotta occasione per passare in vantaggio. L’arbitro non vede un tocco di mano di Bertotto sul colpo di testa di Legrottaglie e si avvede in ritardo anche della segnalazione del guardalinee, ma alla fine concede ugualmente il rigore tra le proteste veementi dei giocatori udinesi. Sul dischetto si porta Del Piero, il quale avrebbe la possibilità di festeggiare degnamente rientro e compleanno, ma la conclusione di Pinturicchio si stampa contro la parte interna della traversa. Vista la difficoltà di scardinare il muro friulano, Marcello Lippi corre ai ripari mandando in campo il giocatore più in forma: Marco Di Vaio, che prende il posto proprio di Del Piero. Con l’attaccante romano al posto del fantasista veneto, comprensibilmente non al top della forma dopo il lungo stop, gli attacchi bianconeri diventano ancora più veementi. La Juve sfiora ancora il gol con un montante di Camoranesi ma al Delle Alpi sta preparandosi la sorpresa: in uno dei rari affondi dei friulani, Fava sfugge alle maglie della difesa bianconera e viene atterrato da Buffon. Questa volta l’arbitro non ha esitazioni nel fischiare il penalty, ammonendo il portiere juventino, che viene trafitto inesorabilmente dal dischetto da Jankulovski
Si riparte così con l’Udinese sorprendentemente in vantaggio e la Juve costretta a recuperare lo 0-1 contro un avversario che si difende praticamente in undici. Lippi getta nella mischia anche la terza punta Miccoli, mente sull’altro fronte Spalletti inserisce Pieri al posto di Castroman. Sembra una partita stregata per la Juve, ma rimettere le cose a posti per i torinesi ci pensa ancora una volta Di Vaio, il quale conferma il suo momento magico spedendo la sfera alle spalle di De Danctis con un’imprendibile girata di testa su traversone di Thuram. Il gol del pareggio mette ancora più le ali alla formazione di Lippi, che poco dopo sfiora il raddoppio con Di Vaio. La pressione della Juventus viene premiata al 40’: De Sanctis riesce a salvare miracolosamente su un tiro di Tacchinardi, ma nulla può fare sulla successiva conclusione di Miccoli, che porta in vantaggio i campioni d’Italia. A questo punto Spalletti si vede costretto a mandare in campo Iaquinta, ma la partita è ormai saldamente nelle mani degli uomini di Lippi, che chiudono il conto con la terza rete, segnata, manco a dirlo, da Di Vaio. Nel finale, una partita nata in salita si trasforma in un trionfo per i campioni d’Italia, che arrotondano il risultato con la quarta rete, segnata da Trezeguet. Nella fiera dei gol degli attaccanti bianconeri non poteva mancare il cannoniere francese. In attesa che il tempo restituisca a Lippi il vero Del Piero.
Juventus-Udinese 4-1
di Giovanni Rolle